MILANO – Oggi raccontiamo una storia che arriva dall’Iran e ci fa ben sperare, pervenuta alla redazione di Comunicaffe International direttamente dalla protagonista Mahsa Niyayesh, nostra lettrice che ha voluto comunicare attraverso queste pagine il suo progetto. Lei nasce a Teheran dove è cresciuta, abita e lavora nel settore: non ha neanche trent’anni.
Eppure, la sua giovane età non le ha impedito di maturare non solo una grande esperienza nel settore caffeicolo (bevanda per cui nutre una forte passione) lavorando innanzitutto per grandi catene, ma anche uno spiccato senso civico.
Mahsa si è rimboccata le maniche negli ultimi due anni, per tutte le donne iraniane che lavorano in questo ambito, per migliorare le loro condizioni.
Mahsa Niyayesh, fondatrice della prima Associazione femminile iraniana
Un’associazione che si impegna a creare unità, motivazione, prospettive per le donne attive nell’industria caffeicola. In Iran, tutto è iniziato con la presentazione al pubblico nel 2019, attraverso la radio.
Così come lei stessa ci ha raccontato: “Da subito ho realizzato che noi donne iraniane non solo non avevamo una rete in comune, ma non ci eravamo mai neppure incontrate una volta. Le operatrici nel mio Paese sono attive con successo in tutti i dipartimenti dell’industria caffeicola, dalla torrefazione, alla parte commerciale, dalle bariste dietro al bancone, alle latte artists, fino alla preparazione di infusi e cocktails. L’Associazione vuole dar loro un futuro luminoso.”
Ci definiamo barlady
“La storia di questa bevanda in Iran è stata trasmessa di generazione in generazione, da madre a figlia per anni: ora, con l’aiuto di internet, tutte noi possiamo tenerci in contatto stando addirittura in casa. E’ il momento di garantire l’accesso a chi di loro non si può permettere di accedere alle gare a causa del costo troppo elevato. E l’Associazione vuole provvedere al posto loro.
Ho iniziato a fare ricerche sul campo, scoprendo presto che esisteva in altri Paesi d’origine del chicco una Federazione internazionale di questo tipo, l’Iwca (International women’s coffee alliance). Così ho chiesto di poter entrare a farne parte.
In Iran questo tipo di collettivo al femminile era inesistente, ma dopo aver iniziato raccogliendo i primi membri, molti miei amici compresi diversi uomini, hanno apprezzato l’iniziativa.
Abbiamo diversi obiettivi e progetti: possiamo vantarci di diverse società che si occupano di caffè e abbiamo tutte le intenzioni di conquistare dei premi gareggiando nelle competizioni di settore. Ora ci muoviamo verso il mondo Sca (Specialty coffee association). ”
Chiudiamo con una curiosità, il metodo preferito da Mahsa Niyayeshi: il siphon.