MILANO – Abbiamo provato sulla nostra pelle il profumo della linea Ultimate Fragrances, prestigiosa collezione di Eau de Parfum firmata e distribuita da Womo, dalle molteplici combinazioni olfattive, capaci di interpretare l’universo maschile grazie a blend di materie prime eccelse, direttamente con il loro creatore: il profumiere Luca Maffei ha studiato per combinare caffè e legno di sandalo per un risultato magnetico.
Maffei innanzitutto ci fa entrare in punta di piedi all’interno del suo lavoro:
“Lavoro per tutte le aziende che hanno linee di profumeria luxury. Mi occupo di creare fragranze per le fashion house. Nel caso specifico, Womo mi lascia molta libertà creativa con l’obiettivo di quello di comporre realizzazioni con materie prime preziose e naturali, che lascino una nota marcata all’olfatto. Sono quindi libero nell’abbinamento. Si tratta
di trovare un accordo tra i due elementi, ovvero il caffè e il sandalo di legno.
Volevamo produrre una fragranza più legnosa e ambrata, adatta a una stagione invernale e così ho deciso di giocare con uno dei legni più nobili della profumeria, quello di sandalo, che oggi viene dall’Australia, precisamente dalla Nuova Caledonia. Da questo si spilla il cuore con una distillazione e si ottiene così l’olio essenziale.
L’innovazione è nell’uso del caffè, che ha un odore più grezzo rispetto a quello che sprigiona nella tazzina, perché si utilizza un’essenza assoluta. Si parte dal chicco di caffè non tostato e poi si procede con lo sviluppo di processi con prodotti volatili che estrapolano il cuore odoroso della materia prima. Nel caso della fragranza Womo, ho scelto un caffè arabico dell’Etiopia, che viene lavorato e che porta con sé tutti i sentori della pianta d’origine.
Composta da una parte verde, una legnosa, la sensazione di cereale, di vaniglia e che si sposa con il legno che ha invece una componente più morbida (si fa spesso l’abbinamento con il latte bollito). La forza del caffè con la morbidezza del legno di sandalo, poteva creare un accordo. La magia della profumeria.”
Perché la scelta è ricaduta sull’Arabica dell’Etiopia?
Luca Maffei: “Io lavoro su materie prime lavorate. Il produttore da cui vado ad acquistare i prodotti naturali, sceglie questo tipo di qualità perché più carica al suo interno di olio essenziale e quindi riesce a garantire una forma olfattiva costante. Abbiamo scelto Arabica e non Robusta perché hanno scoperto che nella prima qualità la concentrazione di olio essenziale è maggiore. Per un chilo di assoluta ci sono 200/300 chili di chicchi verdi. Una resa quantitativa importante, che rende preziosa la stessa materia prima e determina il
suo prezzo al chilo.
Con questa soluzione volevamo restare sul mercato del gourmant, trend molto forte aggiungendo però la sfida di intercettare un mondo più maschile.”
Maffei, come ha pensato questo accordo tra caffè e legno?
“Istinto. Ci abbiamo aggiunto anche la cannella a coprire il caffè. Della mirra, per ampliare l’effetto più vanigliato del caffè. Del legno di cedro per valorizzare il sandalo, il bergamotto per la luminosità e per la sua parte verde che si sposa con il caffè.”
Che differenza c’è tra un naso di un sommelier del caffè e quello di un profumiere?
Maffei. “La differenza: il naso è più un designer. Faccio un esempio: io scrivo una formula e poi decido che voglio mettere tot di caffè e tot di legno. Compongo la ricetta che poi passa nel mio laboratorio, dove pesano e realizzano concretamente questa miscela e da lì si comincia a intravedere la forma olfattiva. Già il profumiere prima di questa fase può intuire la melodia che nascerà, ma è dopo che si inizia a giocare, cambiando le materie prima sino a raggiungere la formula finale da presentare al cliente. “
Quali sono i sentori che resistono anche dopo qualche ora?
“Le note di fondo che perdurano più nel tempo sono quelle del legno di sandalo, di cedro, del lagdalo e del musk, il muschio. Il caffè è nel cuore con le resine: dopo mezzora emergono e durano per 3/4 ore e poi lasciano il fondo del legno.”
Come viene distillata l’essenza dal chicco verde?
“In questo caso attraverso CO2. La distillazione avviene a freddo e non a caldo con il vapore. Perché la prima è quella in grado di preservare tutte le proprietà del chicco, come con i prodotti delicati tipo le spezie. La trasformazione avviene a volte in loco, oppure in laboratori europei. “
Altri possibili abbinamenti con il caffè?
“Posto che non è la prima volta che utilizzo il caffè, ma posso pensare di realizzarne diverse con i fiori d’arancio, con il gelsomino e una nota più solare o con una radice più terrosa.”
Maffei, come si diventa dei “nasi”?
“Ci sono le scuole profumerie. Sono dei master che insegnano il mondo della profumeria e a conoscere le materie prime, la storia del profumo, a comporre accordi. Per diventare nasi bisogna esser seguiti da un mentore già formato. Ci vuole predisposizione ovviamente: questa un tempo era una professione che si tramandava da padre in figlio fino a qualche anno fa. La mia famiglia ha sempre fatto parte di questo mondo e io ne sono rimasto condizionato. “
Ma quindi Maffei, lei, quando beve il caffè, sa già dire dall’odore se è buono o meno?
“Quando bevo il caffè innanzitutto, gusto: chiaramente aiuta anche l’olfatto. Poi questa materia ha un odore molto forte: si pensi che dopo aver provato due o tre profumi, di solito, per pulire il naso, fanno odorare proprio i chicchi.”
Non resta che provarlo di persona, per poter apprezzare l’accordo di sandalo di legno e caffè: Womo Ultimate Fragrances Santal+Coffee è disponibile in un elegante flacone da 100ml in vetro dal design essenziale e contemporaneo, impreziosito dalla capsula in resina tornita, racchiuso in un raffinato cofanetto con interno in velluto.
Prezzo indicativo al pubblico: € 120,00