BINASCO (Milano) – La 31ª edizione di Maestri dell’espresso junior, concorso a premi promosso da illycaffè e Gruppo Cimbali, è tornata in presenza venerdì 19 maggio, dopo gli anni svolti con l’ausilio del digitale, con 8 ragazzi accompagnati dai rispettivi docenti che sono arrivati in finale a giocarsi il titolo del 2023 dopo essersi distinti tra mille partecipanti.
Già un grande traguardo, che però deve nominare un solo vincitore. Il tutto, sotto il controllo imparziale di un rappresentante ufficiale per la tutela del Consumatore e della Fede Pubblica presso la Camera di Commercio, come ente terzo come verifica di ciò che accade nel corso di 9 mesi sino alla finale.
Maestri dell’espresso junior: una competizione che funziona anno dopo anno
Tra le rosse mura del Mumac – museo delle macchine del caffè del Gruppo Cimbali – la gara si è accesa sotto lo sguardo della giuria tecnica e poi dei giornalisti. La tensione si è tradotta in mani tremanti, voci interrotte sul microfono, un po’ di caffè versato per terra o sulle camicie di questi giovanissimi operatori: alcuni si davano manforte appena prima e dopo la performance.
Questa volta, tra chi ha assaggiato le tazze è tornato il direttore dell’Università del caffè di illy, Moreno Faina, dopo tanti anni lontano da questo ruolo. Anche lui ha vissuto insieme agli altri organizzatori, l’emozione di essersi incontrati finalmente di persona: ormai erano diversi anni che il concorso si era adeguato ai limiti pandemici e ci si era adattati a vedersi incorniciati da una webcam.
In mezzo al pubblico, ha ricordato agli studenti di come questo concorso sia un “Trampolino di lancio da sfruttare – e ha aggiunto un concetto importante – ho visto pochi prodotti perfetti, vi siete impegnati, ma ci sono stati tanti piccoli errori, la cui somma ha determinato un risultato medio, sicuramente interessante, ma sul quale si deve lavorare ancora un po’. Due cappuccini raramente erano uguali e anche per l’espresso, per cui servono 30 secondi, che però devono valorizzare i 15 mesi del chicco di caffè che sono stati necessari per questa prestazione. E non sempre è stato così. Per cui stimolo a far sì che anche la preparazione di un espresso diventi un obiettivo da rendere costante”.
La mattina, espressi, cappuccini, degustazioni e la sera, la sfida con le bevande vegetali
Una giornata completamente dedicata al servizio da parte di ragazzi tanto giovani quanto emozionati, che hanno dimostrato un fortissimo legame tra loro nonostante la competizione e soltanto poche ore passate insieme per conoscersi: tutti di fronte alla giuria sentono la pressione e devono misurarsi innanzitutto con la loro capacità di gestirla.
Alcuni sono riuscita ad esorcizzarla rendendola esplicita già all’inizio del proprio speech di fronte alla giuria, tenendo così a bada la tachicardia. O almeno ci si prova: il dosatore così piccolo dentro cui versare gli sciroppi si muove tremolante tra le dita dei giovani competitor, i vassoi arrivano al tavolo con il liquido che traballa fuori dai bicchieri o i cucchiaini che sfuggono e cedono alla gravità.
Ma anche quando il servizio non va alla perfezione, molti non si scompongono – o ci provano con tutte le forze rimaste – : chiedono scusa, e se il tempo glielo consente, tornano alla postazione e ripetono il servizio.
C’è una ragazza, soprannominata per il suo sangue freddo, Iron Lady, che seppur andata in overtime e non avendo completato le sei portate, non ha fatto una piega, anzi, ha continuato a raccontare e a raccontarsi ai giudici scherzando anche sul nome della sua ricetta, riuscendo a trasformare il suo errore in un modo per coinvolgere il pubblico.
Attitudine perfetta per chi vuole lavorare nel mondo dell’ospitalità.
Per cui, dopo aver dimostrato le proprie competenze tecniche sulle macchine e il macinino con l’erogazione di due espressi – uno in tazza e uno in bicchiere – e due cappuccini entrambi in tazza e aver affrontato l’analisi degustativa rispettando 15 minuti, si è passati al secondo scoglio da superare: la giuria dei giornalisti.
I quali hanno dovuto valutare gli 8 finalisti e le loro ricette, seguendo diversi parametri:
– Utilizzo degli ingredienti
– Esposizione della ricetta
– Originalità della proposta
– Estetica della presentazione
Protagoniste le bevande vegetali, dalla soia all’avena, sino al cocco e la mandorla, per delle soluzioni a base caffè. Dopo aver selezionato gli ingredienti, i concorrenti hanno preparato ciascuno il proprio drink: solo una di loro ha servito un cocktail caldo e soltanto una ha scelto una proposta alcolica.
Un ragazzo ha colpito con l’originale scelta dell’aglio come ingrediente, un altro si è spinto oltre la descrizione della ricetta condividendo con la giuria il suo progetto di lancio del prodotto.
Dopo 15 secondi ciascuno, con una sola ragazza che non è riuscita a preparare le sei porzioni entro il tempo concesso, i cocktail sono passati di fronte agli occhi dei giudici. Che alla fine si sono confrontati sui punteggi – da 1 a 5 – dati a ciascun ragazzo.
Tra una presentazione e l’altra, il clima nutrito di emozioni si è arricchito con la lettura di alcuni messaggi inviati da chi ha vinto le scorse edizioni di Maestri dell’espresso junior: una parola in comune a molti è futuro.
Come nel caso di Stefano Cevenini, Istituto Bartolomeo Scappi di Castel San Pietro Terme (Bologna), 1° classificato 2017: “Questa esperienza mi ha portato più consapevolezza di chi sono e di quello che so fare, ma soprattutto mi ha aperto gli occhi su quale sarà il mio futuro: il caffè in tutte le sue sfumature. Ho continuato a studiare, a formarmi e gareggiare.”
E infatti, nel 2019 lo ricordiamo come vincitore del concorso internazionale Espresso italiano champion.
I vincitori di Maestri dell’espresso junior
Dopo un’intera giornata passata a mettersi alla prova, il momento di decretare il vincitore per entrambe le perfomance.
A svelare il nome di primo e secondo classificato per la gara tecnica, il vincitore della passata edizione, Niccolò Mattei – mostrando il suo tatuaggio sul braccio, con la data della sua gara del 2022 con la formula della caffeina – dopo aver speso qualche parola di incoraggiamento per gli 8 finalisti, ha comunicato l’esito: prima classificata Nayma Diomedi (Istituto Einstein-Nebbia, Ancona, con il docente Alex Orologio) seconda un’altra ragazza, Giorgia Baudino (Istituto Paire, Cuneo, con il docente Davide Oglietti).
A convincere la giuria dei giornalisti ancora una studentessa, Arianna Massari con il docente Antonio Grillo (Istituto Carlo Porta, Milano).
La prima classificata avrà la possibilità di svolgere uno stage formativo, entro il 31 dicembre 2023, presso la illycaffè di Trieste per un periodo di 10 giorni lavorativi.
Il secondo classificato potrà partecipare al corso più completo scelto tra l’offerta formativa di Università del Caffè di Trieste.
Ma al di là dei premi, quello che è stato evidente per gli occhi e per i cuori di tutti i presenti, è che tutti gli otto finalisti hanno portato a casa una crescita personale e professionale fuori dal comune, che cambierà la vita di ciascuno di loro. Otto su mille, che ce l’hanno fatta.