MILANO – L’export di distributori automatici Made in Italy nei primi 6 mesi del 2017 vale quasi 213 milioni di euro. Con una crescita del 5% rispetto allo stesso periodo del 2016. Lo rende noto Confida. L’unica associazione italiana che rappresenta l’intera filiera della distribuzione automatica, a margine di Evex, l’evento europeo del settore organizzato da Eva (European Vending Association). Programmato dal 23 al 24 novembre. Presso l’Hotel Radisson Blu di Roma.
Confida commenta i dati raccolti da Promos, azienda della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi Specializzata nei processi di internazionalizzazione.
Made in italy trainato dal settore del vending
“Si rafforza la leadership europea dell’industria italiana delle vending machine. – spiega Piero Angelo Lazzari. Presidente di Confida. – Un comparto all’avanguardia per sviluppo tecnologico. Evidentemente è un esempio pratico anche dell’eccellenza della tecnologia italiana da esportazione“.
I numeri confermano che il 70% dei distributori automatici di cibi e bevande prodotti in Italia viene venduto all’estero.
In Europa una crescita a due cifre
Le vendite di distributori automatici italiani non accennano a rallentare. In particolare in quegli Stati europei in cui si concentrano le maggiori quote di mercato. Perciò in Germania, che copre il 12,4% dell’export di settore, l’incremento è stato del 10,5%; mentre nei Paesi Bassi, che valgono il 6,7% delle esportazioni, la crescita si è attestata all’11,7%.
Aumenti a due cifre anche in Paesi-chiave come Russia (+38,7%), Svizzera (+33,7%), Romania (+25,1%) e Regno Unito (+11%).
Le esportazioni relative al solo vending, vale a dire distributori automatici di alimenti e bevande, hanno fatto registrare nel 2016 un valore complessivo di 300 milioni di euro.
Sul dato annuale dell’intero comparto il mercato principale è la Francia col 17%. Seguita poi da Spagna al 12% e Germania all’11%”.
I mercati emergenti per l’export del vending made in Italy
Indicative sono le statistiche di Promos/Camera di Commercio relative al primo semestre 2017. Queste dimostrano che, nonostante l’Europa rimanga il marketplace più importante per le vending machine italiane, è in forte espansione il mercato extra UE. Il cui valore è cresciuto in un anno del 16% raggiungendo il 22,6% dell’export totale.
Il Sud America pesa il 4,4%. I mercati asiatici valgono il 6,5% e il Medio Oriente il 3,4%.
Tra i Paesi che hanno fatto segnare i miglioramenti più significativi rientrano la Cina (+ 214%), il Messico (+171%); il Brasile (+150%) e la Malaysia (+150%).
Spicca anche l’espansione registrata negli Stati Uniti (+15,7%). Dove le esportazioni da gennaio a fine giugno hanno superato la soglia dei 5 milioni di euro.
Fuori dall’Europa gli Stati Uniti rappresentano il 2,8% dell’export totale italiano del settore nel mondo.
Il Sud America pesa con il 4,4% del totale, mentre ai mercati asiatici va il 6,5% e in Medio Oriente il 3,4%.
Evex2017
In questo contesto assume ancor più rilevanza Evex 2017. L’evento europeo della Distribuzione Automatica alla sua terza edizione. Si svolge proprio in Italia, a Roma, il 23 e 24 ottobre.
Presenti all’evento oltre 350 imprenditori del vending provenienti da 14 Paesi europei. Nel quadro continentale, l’Italia è il primo Paese europeo per numero di vending machine installate. (oltre 800 mila), seguito da Francia (590 mila), Germania (545 mila), Inghilterra (421 mila). L’Italia è anche il principale produttore europeo di macchine per il settore della distribuzione automatica.
Vending made in Italy, eccellenza mondiale
“Gli Operatori europei della distribuzione automatica si sono riuniti a Roma per confrontarsi sul nostro settore. – sottolinea il presidente di Confida Piero Angelo Lazzari. – con la consapevolezza delle difficoltà ma soprattutto con lo sguardo al futuro.
Per condividere insieme una visione in grado di affrontare i nuovi scenari di mercato. Una riflessione che è partita dall’osservazione dei veloci mutamenti dell’economia. Sempre meno reale e più digitalizzata.
Inoltre va tenuto conto di un mutato atteggiamento dei consumatori sempre più orientati agli acquisti on-line e personalizzati. Infine di un Settore chiamato ad una maggiore competitività all’interno della multicanalità”
Conclude Lazzari: “In questo contesto è rassicurante la capacità innovativa e la reattività delle imprese. Queste gestiscono il servizio favorite da una offerta variegata e personalizzata di prodotti e dalle innovative tecnologie ed applicazioni digitali. Vanto del made in Italy sul mercato europeo, e non solo. E’ anche concreto e funzionale esempio di impresa 4.0”.