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lunedì 25 Novembre 2024
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L’Unione Europea beve più caffè

Ico rivede al rialzo le stime sui consumi a fronte di dati UE superiori alle attese

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MILANO – L’Unione Europea beve più caffè e spinge al rialzo le stime Ico sui consumi mondiali. Questo uno dei dati salienti contenuti nel report Ico per il mese di novembre, diffuso nel tardo pomeriggio di martedì. L’andamento dei prezzi durante il mese trascorso riflette le migliorate prospettive produttive del Brasile, perlomeno per quanto riguarda il prossimo raccolto di arabica.

I prezzi, pur non descrivendo un trend netto, segnano un’ulteriore flessione, con la media dell’indicatore composto che scivola a 115,03 cents per libbra (-2,9%), non lontano dal minimo di 113,14 cents toccato a settembre.

La media giornaliera è oscillata tra un massimo di 118,30 (5 novembre) e un minimo di 110,45 cents. Quest’ultimo valore è il più basso da gennaio 2014.

Oltre ai fattori fondamentali hanno inciso sull’andamento dei prezzi il più generale calo delle materie prime e le fluttuazioni monetarie, in particolare l’evoluzione del cambio real-dollaro e il consolidarsi del biglietto verde rispetto alle principali valute.

Guardando alle singole tipologie, i cali più accentuati riguardano gli arabica, con colombiani dolci, altri dolci e brasiliani naturali in flessione rispettivamente del 3,1%, 3,4% e 3,5%, mentre l’indicatore dei robusta arretra dell’1,3%.

New York registra un -5,5%; Londra perde l’1,2%. Per effetto di queste variazioni, l’arbitraggio tra le due borse si restringe dell’11,1%.

Come già riferito a inizio mese, l’export di ottobre evidenzia una flessione del 3,6% sull’anno, attribuibile principalmente ai robusta.

La stima della produzione mondiale 2014/15 rimane invariata a 143,253 milioni di sacchi, in flessione del 2,3% rispetto al 2013/14.

Per la produzione 2014/15 del Vietnam, l’Ico mantiene la stima di 27,5 milioni di sacchi. Considerando il forte calo dell’export (-19,2%), di poco superiore ai 20 milioni di sacchi, esiste un consistente volume di scorte di riporto dal raccolto precedente, che attende ancora di essere commercializzato.

L’Ico non azzarda ipotesi sul raccolto vietnamita 2015/16 (le operazioni sono in pieno corso), limitandosi a osservare come le stime vadano dai 18 milioni previsti da Vicofa (l’Associazione vietnamita del caffè e del cacao, ndr.) agli oltre 29 milioni di cui all’ultimo Gain Report semestrale di Usda (e da varie fonti del commercio, ndr.).

Da sottolineare, in conclusione, la correzione al rialzo apportata alla stima sui consumi mondiali per l’anno solare 2014, ora quantificati in 149,8 milioni di sacchi, dato cui corrisponde una crescita media annua del 2,4% nel corso degli ultimi 4 anni.

La revisione è dovuta principalmente alle cifre, superiori alle aspettative, registrate dall’Unione Europea, dove i consumi hanno raggiunto i 42,4 milioni di sacchi.

A ciò fa riscontro una rettifica al ribasso di circa 500 mila sacchi relativamente ai consumi interni del Brasile.

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