Lunedì 19 decidono i ministri dell’agricoltura: l’obiettivo è ridurre gli sprechi. In Italia ogni famiglia getta via cibi scaduti per 515 euro l’anno, anche Greenpeace chiede che cambi la norma
MILANO – Sono 89 milioni di tonnellate. Questa è la montagna di cibo gettato ogni anno nella spazzatura dai cittadini nella Ue. Un fenomeno allarmante al quale alcuni Paesi membri ora vogliono porre un freno. Come? Eliminando la dicitura «da consumarsi preferibilmente entro…» dalle confezioni di pasta, riso, tè, caffè, formaggio duro.
Termine minimo di conservazione
Come siamo messi in Italia? Ogni famiglia, in un anno, spende mediamente 515 euro in alimenti che poi non consumerà mai. Si tratta di oltre 4 mila tonnellate di cibo acquistate dai consumatori e buttate in discarica ogni giorno. Peggio di noi fanno Gran Bretagna e Svezia. Ebbene, se tv, libri e Web traboccano di rimedi contro gli sprechi, una soluzione potrebbe arrivare adesso da un nuovo piano della Ue. Secondo le carte del Consiglio per la seduta dei ministri dell’Agricoltura di lunedì prossimo – riferisce il tabloid tedesco Bild -, diversi stati membri (in prima fila ci sono Olanda e Svezia) starebbero spingendo per ampliare l’elenco dei prodotti alimentari il cui termine minimo di conservazione non dev’essere specificato in base al diritto comunitario. In concreto: la dicitura «da consumarsi preferibilmente entro» potrebbe presto sparire dalle confezioni di pasta, riso, tè, caffè, formaggio duro. Già oggi non è obbligatorio per prodotti quali zucchero, sale o aceto. Le organizzazioni ambientaliste, tra queste Greenpeace, chiedono da anni che la lista venga ampliata.
C’è scadenza e scadenza
Per gli esperti si tratta di un passo sensato per ridurre gli sprechi visto che spesso i cibi vengono buttati via a causa dell’insicurezza del consumatore. Molti, infatti, confondono il termine minimo di conservazione indicato sull’etichetta, con la data di scadenza e – allarmati da possibili tremende conseguenze sulla salute – buttano il cibo nella pattumiera. La data di scadenza indica il termine entro il quale l’alimento è idoneo al consumo, se mantenuto nelle corrette condizioni di conservazione. È prevista per tutti i generi deperibili (latte fresco, yogurt, ricotta, uova, pasta fresca, ecc.) Al contrario, il termine minimo di conservazione può essere superato anche di alcuni mesi nel caso di riso, pasta secca, conserve.LUNEDÌ DECIDONO I MINISTRI DELL’AGRICOLTURA
Fonte: http://www.corriere.it/economia/14_maggio_17/ue-via-data-scadenza-pasta-riso-caffe-453bf9a6-ddd5-11e3-9bca-c6f1cdc28cdd.shtml