Ecco il testo integrale, fortemente rivolto al futuro, si parla di caffè e induzione, nell’ultima intervista concessa da Andrea Doglioni Majer a Comunicaffè nell’ambito di Host nell’ottobre del 2019.
MILANO – Carimali si è presentata in Fiera con grandi novità, sia sul piano societario che delle tecnologie di prodotto. Il tutto mentre l’azienda si avvicina a grandi passi alla storica ricorrenza del centenario dalla fondazione. Di questo e altro abbiamo parlato, nell’ambito del Salone internazionale, con l’ingegner Andrea Majer, Presidente e titolare della Carimali Spa.
Ingegner Majer: la voce più diffusa e insistente ha indicato lo stand Carimali come il cuore di questo HostMilano 2019, per una innovazione che ha attirato anche molti concorrenti
“Abbiamo presentato a HostMilano una tecnologia boilerless, che si basa sul principio dell’induzione per scaldare l’acqua senza caldaia. In questo modo si eliminano le grandi riserve di acqua e di vapore, evitando spreco e dispersione di energia. È una tecnologia semplice, pulita e sostenibile.
Come crescerà questa idea?
“Per il momento abbiamo investito circa 5 anni in attività di ricerca, sviluppo e di ingegnerizzazione. La tecnologia è patent pending. Quello che abbiamo presentato a HostMilano è un modello dimostrativo, non è la macchina nella forma definitiva che verrà immessa sul mercato. È però già l’incarnazione di una tecnologia che può esser applicata anche alla produzione di sola acqua calda, in volumi importanti ma a temperature impostabili dall’utente, tra i 70 e i 96 gradi a seconda delle necessità. Così come alla generazione di vapore. Queste tre componenti verranno poi riunite in un unico prodotto che sarà presentato agli addetti ai lavori l’anno prossimo.”
Quando verrà invece applicata a una super automatica?
Per tornare però alle super automatiche: certamente saranno anche esse sbocco naturale per questa tecnologia. Il risparmio energetico è sostanziale. E il tenore di erogazione richiesto si adatta perfettamente.”
Altre novità Carimali per HostMilano?
“Abbiamo rivisto due modelli della gamma delle tradizionali: Diva e Genius. Entrambe le macchine hanno beneficiato di migliorie idrauliche, motivo per cui giovano della denominazione “Pro”. Sono macchine che tengono meno di un grado di errore in erogazione.
Ancora più importante, è l’ampliamento della gamma super automatiche con l’arrivo di due nuove soluzioni della famiglia BlueDot. BlueDot 26 (26 è la larghezza in centimetri), è una macchina pratica e dal design compatto. È dotata di uno o due macinini e latte fresco in opzione, ad un prezzo competitivo e un target di erogazione tra i 50 e i 100 caffè al giorno.
Completa la gamma, la BlueDot Power, una macchina dalle notevoli performance per la sua categoria. Consigliata per chi deve preparare tra i 150 e i 200 caffè al giorno.
Con la pompa a portata regolabile in velocità, il nuovissimo gruppo espresso modulare da 16 grammi e la doppia caldaia che garantisce una produttività elevata e di qualità, BlueDot Power è pensata soprattutto per tutte le applicazioni horeca che richiedono allo stesso tempo velocità e qualità.”
Che impressioni le ha lasciato questo HostMilano?
“Per Carimali questa edizione è stata entusiasmante. La tecnologia boilerless ha attirato una varietà di figure impressionante: dai coffee lover ai concorrenti. Alcuni in chiaro, con il cartellino della rispettiva azienda, così come quelli undercover. Nell’anno del centenario, abbiamo dedicato un’area dello stand alle macchine storiche, che hanno segnato la storia di Carimali.
Protagonista indiscussa è la Murano Kristall, una macchina degli anni ‘50 ancora funzionante e gestita da un famoso barista della città di Bergamo, Maurizio Valli. Il risultato? Il flusso di visitatori allo stand è raddoppiato rispetto a quello della scorsa edizione.”
Il marchio Carimali, è, di fatto, anche in un altro stand perché di recente avete fatto un’importante acquisizione: la Elektra. È finito questo vostro modo di procedere anche attraverso acquisizioni?
“È sotto gli occhi di tutti che il mercato delle macchine da caffè professionali e degli accessori è in una fase di consolidamento. Quindi, in un periodo di qualche mese, prima e dopo l’acquisizione di Elektra, altri concorrenti hanno portato a termine a loro volta acquisizioni di aziende più o meno delle stesse dimensioni. Questo è indice che esiste una propensione da parte di chi ha le possibilità di investire. E ora i marchi migliori se ne stanno andando. Proprio per questo c’è ancora qualcosa da fare ma occorre scegliere bene tra le opportunità che si presenteranno”.
Siamo alla vigilia dei cento anni dell’azienda: come si contempera questo momento di grandi innovazioni con una storia così lunga?
“Noi ci consideriamo una start up con cento anni di esperienza. L’aver raggiunto questo traguardo è uno stimolo per poter farne altri 100. Ora c’è mio figlio Umberto che si è unito a me, ha studiato economia e finanza e collabora a un livello più alto rispetto alla gestione giornaliera della Carimali. Mi aiuta di fatto a mantenere un controllo finanziario e strategico del gruppo.
I 100 anni sono una bella occasione per festeggiare. Abbiamo organizzato un evento il 23 ottobre, nel quale 7 speaker di fama internazionale, hanno parlato del futuro del caffè. Il nostro obiettivo? È quello di democratizzare lo specialty coffee.”
Nel centenario sono pronte altre sorprese oltre i relatori?
“Gli annunci sono stati già fatti. Spero a breve di farne altri. Ma quello è stato soltanto un giorno di festa. Sono poche ore per stare insieme. Ci interessa ascoltare come il caffè potrà diventare il vino di un domani. Cioè un prodotto naturale, frutto della coltivazione, che permette di offrire esperienze sensoriali diverse. Noi in Carimali, ci poniamo come fornitori di tecnologie che permetteranno a chiunque di ripetere queste esperienze sensoriali in maniera ripetibile e ovunque.”