MILANO – L’Uganda ha chiesto in modo formale al Kenya a eliminare l’imposta che grava sul tè ugandese presentato all’asta di Mombasa, il porto kenyano dal quale viene esportato sui mercati internazionali. La misura è stata invocata da Kampala per accrescere la competitività del proprio prodotto.
La richiesta dell’Uganda
Per partecipare all’asta settimanale di Mombasa, gli operatori ugandesi devono munirsi, dietro pagamento di un’apposita tassa, di un permesso, concesso dalle autorità kenyane, per l’importazione temporanea del tè.
Le procedure per l’ottenimento del permesso causano spesso ritardi nella partecipazione all’asta e, conseguentemente, nella spedizione della merce.
Il governo ugandese ritiene inoltre il pagamento dell’imposta contrario alle direttive del Mercato comune dell’Africa orientale che dal primo luglio scorso ha abolito le barriere al movimento di persone e beni in ambito comunitario.