mercoledì 22 Gennaio 2025

L’ufficio? Si trasferisce al bar: tra caffè e lap top, un tavolo e il wi-fi

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MILANO – L’ufficio? All’estero è già una realtà: nel nostro Paese un po’ meno, ma la strada è tracciata: lavorare al bar è un’abitudine che comincia a diffondersi e già coinvolge un certo numero di persone, soprattutto lavoratori autonomi che scelgono di rinunciare all’ufficio vero e proprio a favore di un luogo di business meno convenzionale, ma altrettanto funzionale.

E la diffusione della rete wi-fi offerta dai pubblici esercizi è una potente spinta in questa direzione. La prima idea risale al britannico Edward Lloyd che, nel 1688 aprì un modesto caffè a Londra. Il locale ben presto si affermò grazie alla bontà delle bevande servite e, soprattutto, in virtù della sua posizione strategica,

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Cominciò infatti ad essere frequentato da un gran numero di commercianti, armatori e broker di assicurazione. Insomma, la caffetteria divenne un luogo ideale per fare affari, in particolare per stipulare l’assicurazione marittima.

E da quel locale sono nati i Lloyd’s di Londra. Insomma, lavorare al bar è una storia che ha origini lontane e non banali. In fondo, soprattutto in tempi di crisi economica, per svolgere attività professionale bastano un tavolo, una tazzina di caffè e la connessione wi-fi alla Rete, meglio ancora se offerta gratuitamente dal locale.

Negli Stati Uniti e in Gran Bretagna gli Internet bar sono ormai sedi di lavoro non formali per un discreto numero di lavoratori autonomi: secondo il quotidiano britannico “The Indipendent”, oggi ci sono circa 10.000 negozi di caffè nel Regno Unito, in un mercato che vale 5 miliardi di sterline, e il loro numero è in crescita.

Ci sono poi alcune grandi catene, come Starbucks o Costa, che considerando con favore l’aumento delle consumazioni e la fidelizzazione dei clienti ottenuta in questo modo e quindi incoraggiano il lavoro presso i loro esercizi,i, l’ufficio al bar

Il fatto che le persone monopolizzino per molto tempo i tavolini e le postazioni non è affatto visto di cattivo occhio: chi vuole lavorare trova in molti caffè le condizioni per sistemarsi al meglio, con punti di presa per laptop e dispositivi palmari e persino grandi tavoli per eventuali riunioni o aree del locale attrezzate per colloqui e pranzi di lavoro.

In Italia il fenomeno dell’ufficio al bar è ancora poco diffuso anche se qualcosa di sta muovendo, in particolare nelle grandi città. “Da noi intanto – spiega Tullio Galli, direttore della Fiepet-Confesercenti – c’è un limite posto dalla dimensione dei bar: in media questi locali in Italia sono ampi 70-80 mq e per realizzare le postazioni internet o installare il wi-fi destinato a molte persone ci vuole più spazio”.

Per poter funzionare da ufficio in modo efficace, il locale deve avere alcune caratteristiche.

Oltre alle dimensioni adeguate e alla connessione alla Rete, secondo gli esperti, l’internet café deve essere non troppo rumoroso, o sarebbe poco professionale, né troppo tranquillo, per non mettere in imbarazzo i soggetti sensibili.

Attualmente, spiega Tullio Galli “solo il 10% circa dei bar mette a disposizione dei propri clienti una connessione internet.

Ci sono stati problemi burocratici che hanno ritardato la diffusione di Internet nei locali pubblici, ma ora sono superati e per noi tutto quello che porta lavoro ed economia all’interno di un esercizio è benvoluto”.

FONTEtgcom
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