MILANO – Una truffa contabile da mezzo miliardo di dollari, tra vendite falsificate e costi gonfiati: questo il verdetto dell’indagine interna nei conti di Luckin Coffee svolta con la consulenza di Kirkland & Ellis International LLP e FTI Consulting, di cui l’azienda cinese ha annunciato ieri la “sostanziale conclusione” rendendone note le prime risultanze.
Ai fini dell’indagine, avviata nell’aprile scorso, sono stati esaminati oltre 550 mila documenti, intervistati una sessantina di testimoni e compiute verifiche incrociate dei dati contabili.
Le conclusioni: il fatturato 2019 dell’azienda è stato gonfiato, tra il secondo e il quarto trimestre, di 2,12 miliardi renminbi, circa 300 milioni di dollari. A ciò si aggiungono 1,34 miliardi renminbi (190 milioni di dollari) di costi gonfiati.
Confermate le responsabilità dell’ex ceo Jenny Zhiya Qian e dell’ex coo Jian Liu, nonché la complicità di una dozzina di dipendenti, anch’essi già licenziati dalla società, che hanno contribuito a fabbricare i ricavi con l’aiuto di vari soggetti esterni. Ulteriori 15 dipendenti saranno inoltre sottoposti a provvedimento disciplinare.
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