MILANO – Il settore della ristorazione ha avuto ben più di una difficolta negli ultimi anni considerando il periodo del Covid e il caro-vita che affligge oggi il comparto dal piccolo al grande imprenditore. Come è possibile perciò muoversi e fare impresa nell’horeca? Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi di Fipe Confcommercio e vice direttore della stessa associazione, cerca di dare una risposta alla domanda evidenziando i maggiori problemi che la ristorazione sta riscontrando in questo momento grazie all’intervista di Maria Lucia Panucci pubblicata per Business 24.
Il settore della ristorazione secondo Fipe Confcommercio
Secondo Luciano Sbraga, il 2023 è stato un anno positivo che ha visto una reale ripresa dopo la pandemia. Anche nel 2022 si è registrato un recupero sulle perdite ma è solo nel 2023 che la salita nella ristorazione si è risollevata nonostante si è ancora, per poco, sotto i livelli del 2019. Tuttavia a prezzi correnti si è abbondantemente sopra.
Luciano Sbraga rivela a Business 24: “Questo non perché il settore abbia avuto un’inflazione eccessivamente alta, anzi siamo stati virtuosi, attestandoci nella media nazionale del 5,8% e mantenendoci a livelli piuttosto moderati anche quando il costo della vita ha raggiunto picchi a due cifre per le materie prime e l’energia. La ristorazione ha cercato il più possibile di non scaricare sui listini, e quindi sui consumatori, l’aumento delle varie voci di costo”.
La stessa dinamica di prezzo si nota anche in questi primi mesi del 2024. A febbraio l’inflazione nei servizi di ristorazione scende al +3,5% dal +3,7% di gennaio.
Luciano Sbraga si sofferma poi sull’andamento della ristorazione a livello operativo. Sbraga rivela sempre a Business 24 che a fine 2023 Fipe ha contato circa 332mila imprese. Il tasso di sopravvivenza non è esattamente alto e molti locali hanno chiuso. Tuttavia, dopo la pandemia, si è registrato un numero minore di aperture.
E ovviamente non è impossibile ignorare il problema che attanaglia il 50% delle imprese: la difficoltà a reperire personale qualificato. E da qui, Luciano Sbraga riflette sull’importanza della formazione: “Il fatto che su 100 aziende che aprono circa la metà dopo cinque anni chiuda dimostra non solo che siamo in un settore super-competitivo ma anche che molti si improvvisano a fare gli imprenditori” afferma a Business 24.
Secondo il direttore è cruciale avviare un’attività di consapevolezza per tutto ciò che riguarda una buona gestione imprenditoriale di un’attività.
Sbraga prosegue elencando ciò che Fipe ha chiesto al Governo per rendere la vita più semplice agli imprenditori: la conferma del taglio del cuneo fiscale per alzare le buste paga dei lavoratori, una maggiore accessibilità agli incentivi fiscali e, infine, un maggiore supporto alle famiglie per permettere loro di avere maggiore disponibilità da investire nei consumi.
Sbraga fa il punto della situazione sull’imprenditoria femminile nella ristorazione
Business 24 riporta: “Ad oggi il settore conta oltre 600 mila donne attive e 96 mila imprese a conduzione femminile, pari all’8% delle imprese femminili complessive (oltre 1,2 milioni) in Italia. In pratica nel nostro settore quasi un’impresa su tre è gestita da donne. Sdoganiamo dunque il luogo comune che si tratti di un settore prettamente maschile perché non è così, anzi il peso dell’imprenditoria femminile è in continua crescita”. C’è di più: a livello di lavoro dipendente più del 50% degli occupati è composto da donne. Ciò dimostra che il settore della ristorazione si fa ogni anno sempre più rosa.
E, infine, Sbraga regala una piccola analisi di ciò che Fipe si è aspettata per le imprese nel periodo di Pasqua. La Federazione ha previsto 6,4 milioni gli ospiti che consumeranno il pranzo di Pasqua nei ristoranti del Bel Paese. La spesa complessiva è di 450 milioni di euro, in crescita rispetto al 2023. Per il lunedì di Pasquetta, riporta sempre Business 24, si prevede una leggera flessione rispetto al 2023, con il 78,1% delle attività che accoglieranno 4,9 milioni di clienti, tra residenti e turisti.
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