LUCCA – Alfredo Sportiello è contitolare, insieme al cugino Alessandro Sportiello e allo zio Beniamino Sportiello, del bar situato presso il nuovo ospedale San Luca a San Filippo (FOTO). A Legnano la Alf srl gestisce un ristorante-pasticceria-bar presso il locale nosocomio. La sua, di scendere a operare in Lucchesia, è stata una scommessa.
Lei ha scelto di venire a Lucca per investire. Lo ha fatto allestendo uno dei punti di ristoro più attrezzati e moderni. Se tornasse indietro, alla luce di questi primi mesi, lo rifarebbe?
“Sì perché io amo il mio lavoro. Lo rifarei o almeno ci proverei ovunque”.
L’inizio, però, è stato un po’ faticoso. Ci racconta in poche parole come avete realizzato questo piccolo gioiello di ristoro all’interno di una struttura nuova come quella del San Luca?
“Le nostre attività, mi riferisco ai punti vendita, sono impostate seguendo una linea ben precisa organizzativa e di qualità. Dalla costruzione all’ottimizzazione delle aree disponibili a noi concesse fino al servizio al cliente. Noi puntiamo forte sulla semplificazione e l’efficienza del servizio curando aspetto, educazione del personale e la qualità del prodotto. Arrivati a Lucca ci siamo subito resi conto che, come comunità, è molto esigente, riconosce l’impegno profuso e il giusto equilibrio tra il prodotto offerto e la richiesta cioè in fondo il prezzo”.
C’è stato, però, qualcuno che ha criticato i prezzi di alcuni prodotti giudicandoli troppo cari.
“Ingiustamente anche perché abbiamo la massima trasparenza e rispetto verso il cliente nel momento in cui nei nostri locali i prodotti hanno i prezzi esposti non solo con i listini, ma anche ben visibili alle pareti e perfettamente in linea con il mercato attuale. Vorrei fare una premessa: sono aree commerciali, con affitti commerciali e quindi non sono circoli ricreativi o associazioni senza fini di lucro. Noi siamo imprenditori, diamo lavoro a dieci persone e cerchiamo di riuscire nell’intento di onorare tutti gli impegni assunti e, mi creda, non sono pochi”.
Scendendo nello specifico, eravate stati accusati di far pagare il caffè 1 euro e 30 centesimi e il cappuccino 1 euro e 60 centesimi.
“Abbiamo evitato anche di querelare la testata giornalistica che aveva pubblicato la notizia fasulla visto che i prezzi di caffè e cappuccino, ben esposti, erano più bassi, 1 euro il caffè 1 euro e 30 centesimi il cappuccino. Diciamo che sarebbe bastata un po’ più di attenzione e un po’ meno di malizia da parte dell’autore dell’articolo”.
La cosa che colpisce quando si accede al vostro bar è la sensazione di trovarsi di fronte a una attività estremamente professionale e curata sin nei minimi particolari. Siete molto milanesi in questo…
“Io penso che la qualità non dipenda dal nome della città o dalle location dove uno esercita la professione, ma si tratta di passione e, comunque, è un credo che, alla lunga e in ogni settore, ripaga sempre perché nessuno potrà dire che ci sono furbizia o abuso di lucro. La vita professionale di ogni azienda è fatta di numeri, come a Milano così a Lucca o a Roma. Sono quelli che devono sempre tornare. E oggi, purtroppo, con questo tipo di pressione fiscale vessatoria oltre al costo del lavoro piuttosto alto, sfido chiunque a far meglio. Avremmo potuto, volendo, fare dei prezzi da autogrill autostradale, ma se uno guarda la qualità e va in fondo alla notizia, all’ospedale San Luca i dipendenti hanno uno sconto del 20 e anche del 30 per cento su tutti gli articoli, cosa assolutamente non trascurabile e che, a mio avviso, dovrebbe essere tenuta in maggiore considerazione. E’ ovvio che non si può piacere a tutti, ma è doveroso provarci. Io, comunque, sono sempre sul posto a disposizione di tutti per qualsiasi chiarimento e sono pronto per ricevere qualsiasi tipo di osservazione positiva per migliorare ulteriormente il servizio”.
Qual è il vostro obiettivo principale?
“Regalare cinque minuti di stacco per quanto riguarda il dipendente e vista la delicatezza della sede in cui ci troviamo a lavorare. Un piccolo relax come storicamente dovrebbe essere in tutti gli esercizi pubblici.
C’è qualcuno, sia sincero, che in questo suo investimento le ha frapposto degli ostacoli?
“Che la mia conoscenza sappia direi di no”.
I suoi dipendenti, è bene dirlo, sono tutti lucchesi.
“Non solo i dipendenti. Nel rispetto del territorio abbiamo scelto noncuranti, in maniera accettabile, del lato economico legato ai ricavi visti i nostri rapporti con multinazionali del settore alimentare già nostri fornitori, di privilegiare nell’acquisto del materiale quotidiano, fornitori locali così da poter costituire un ulteriore incentivo economico per la realtà in cui operiamo. Vorrei aggiungere, felicissimo di averlo fatto, per la qualità e la serietà di queste persone”.
Dicono che lei sia un imprenditore di poche seghe della serie il massimo della disponibilità verso tutti, ma se un dipendente sgarra, nessun perdono. E’ vero?
“Sì, siamo una società di poche seghe, ma di tanti valori. Abbiamo, complessivamente, una trentina di dipendenti e siamo in crescita costante. Ci sono, con noi, collaboratori che lavorano per noi dal primo giorno di vita della Alf srl. Risperttiamo stipendi, pagamenti, contributi e date relative, ma chiediamo rispetto e onestà perché è una questione di principio tra i rapporti lavorativi e compiti assegnati dei nostri dipendenti. Questo è il lavoro.
Aprirete, probabilmente, anche a Massa fra un anno. La Toscana le sta entrando nel sangue?
“Non vedo possibile il contrario”.
Un giudizio su Lucca e i lucchesi?
“Città unica, caratteri forti, il complimento più bello, detto con un po’ di invidia, è la territorialità che esiste in ognuno di voi, dal più piccolo al più anziano”.
Complimenti!