MILANO – Lovat è un esempio di come sia possibile far funzionare caffetteria e libreria nello stesso spazio: a testimonianza di questo progetto, una dei titolari, Carlotta Borghi, che è anche la figura chiave della gestione degli eventi all’interno di questo format che conta due attualmente due punti vendita: il primo a Villorba e il secondo a Trieste. Un terzo esisteva a Padova, in una modalità un po’ differente – una vineria come bistrot esterno alla libreria – che poi ha dovuto chiudere.
Lovat, un racconto tra letteratura e caffè
Carlotta Borghi: “Lovat Villorba ha aperto nel settembre 2008, mentre quello di Trieste nell’ottobre 2009. Lovat non è altro che il cognome di mio marito e nasce proprio a Villorba, anche se in un altro stabile che è vicino a quello attuale, come libreria-magazzino specializzata nel servizio per le biblioteche, negli anni ‘80.”
Nel 2008 il cambio, con l’intuizione di creare un contenitore di stimoli culturali e il passaggio nel capannone di fronte: a questo punto avviene la metamorfosi nella libreria Lovat con all’interno bistrot di oggi, prendendo spunto da format simili europei che affiancavano il caffè, il tè, il vino alla lettura.
Il lavoro di Carlotta poi, che già prima si occupava di eventi e di presentazioni con gli autori si è tradotto nel connubio tra incontri culturali e aperitivi a tema.
Lovat si presenta con le stesse modalità in entrambe le location
“Mille metri quadrati, una gran cura del catalogo libri in uno spazio che permette di ospitare molti titoli. Il caffè è frutto di una ricerca di prodotti che siano etici, naturali: per questo la scelta è ricaduta su Hausbrandt.
Carlotta racconta: “Lo stesso titolare Martino Zanetti è un nostro cliente da sempre, anche perché la torrefazione è vicino a Villorba. Ma la loro miscela è molto apprezzata anche a Trieste, dove ci fanno i complimenti. “
Il personale di Lovat
“I ragazzi sono formati grazie ai corsi proposti da Hausbrandt e ormai sono ad un buon livello. Ne abbiamo assunto tre per ogni punto vendita, che restano aperti sette giorni su sette. A Villorba gli orari vanno dalle 10 alle 20, eccetto il lunedì, dalle 15 alle 20. A Trieste ci troviamo in centro e facciamo 9-19.30, essendo posizionati al terzo piano di uno stabile con un supermercato, due Oviesse.
Essere al terzo piano senza vetrine ha aiutato a tenere bassi i costi dell’affitto e il nostro brand poi essendo particolare attira molta clientela.”
Funziona più la caffetteria o la libreria?
“La caffetteria lavora bene quando ci sono gli eventi. A Villorba abbiamo un flusso normale durante tutta la settimana, con qualche numero in più per i pranzi con prodotti stagionali e biologici fatti da un laboratorio esterno. Ma è quando arrivano le presentazioni che i volumi aumentano e allora abbiamo bisogno di altre persone a dare una mano. Organizziamo tra i due- tre eventi a settimana, con l’aperitivo a tema. “
Quanti volumi di caffè al mese e quale avete scelto, a che prezzo.
“Facciamo una media di 5-6 chili a settimana. Il momento della colazione certo resta sacrificato e si fanno più volumi dopo pranzo perché ci sono diverse attività vicine che si riferiscono al nostro locale, che comunque serve il caffè sino alla chiusura di sera.
Abbiamo messo l’espresso ad uno e venti e l’abbiamo alzato da poco meno di un anno fa. Prima lo vendevamo ad un euro, ma non ci stavamo più con i costi. Abbiamo anche una bella carta del tè che arrivano dall’Inghilterra i Taylors, i Cusmitea, Blend. Proponiamo dalle tisane agli infusi.”
I macchinari di Lovat
“A Trieste abbiamo La Spaziale, mentre a Villorba proviamo un prototipo Astoria Pilot che ha degli schermi in cui si può controllare la pressione e il flusso di erogazione. Fa una preinfusione quando agganci il gruppo e poi l’estrazione garantendo un ottimo risultato. I baristi si trovano molto bene e la resa è migliore. “
Come far convivere le due anime: la gente arriva più per i libri o per la caffetteria?
“La caffetteria supporta durante la settimana chi viene qua per i libri, mentre durante gli eventi si capovolgono gli equilibri e lavora molto la caffetteria”.
Lo spazio è stato studiato in modo da integrare bene i due ambienti?
“A Villorba la caffetteria era sopra al primo piano, perché la libreria sta su due livelli. Quado ho iniziato ad occuparmi degli eventi e della caffetteria, ho capito che era meglio stravolgere l’organizzazione dello spazio.
Trieste è tutta su un piano, e la libreria è vicina alla sala incontri.
Ho cambiato il layout della libreria cosicché la sala incontri e la caffetteria fossero sullo stesso piano, lavorando soltanto al piano terra e limitando la necessità di più personale. La prossimità tra i due spazi è la chiave.”
Gli eventi aiutano a far aumentare i consumi?
“La presenza del caffè in libreria arricchisce sicuramente la proposta, creando un luogo dove poter soffermarsi degustando un buon caffè e leggendo un bel libro.”
Novità per Lovat?
“Ho provato da poco a proporre il brunch domenicale soltanto in lingua inglese. Abbiamo servito diverse ricette e il riscontro è stato positivo, con tanti partecipanti, al punto che ho pensato di metterlo come appuntamento fisso mensile anche a Trieste. Dobbiamo capire un po’ il menù e studiare come gestire le uova. la piccola cucina. Un altro passo sarà dare più importanza gli aperitivi a tema legati alle presentazioni dei libri.”