ROMA – La Fipe è scesa ieri in campo contro la cosiddetta Lotteria degli scontrini. Ecco il testo del documento di denuncia: “Per il momento l’unico effetto della lotteria degli scontrini è quello di mortificare le attività che si trovano già in difficoltà. Non c’è infatti da stupirsi se solo il 30% dei pubblici esercizi abbia già adeguato il proprio registratore di cassa a questo nuovo gioco: per chi è stato costretto a rimanere chiuso 160 giorni nel 2020, senza nemmeno vedersi cancellare i costi fissi, 300 euro per aggiornare il software sono una spesa insostenibile. Come se non bastasse, si deve fare i conti con i ritardi degli installatori, che sono letteralmente oberati di lavoro.”
Aggiunge la Fipe: “Eppure, lo Stato ha convinto gli italiani che l’unica occasione di riscatto sociale, al momento, è legata alla fortuna e infatti le persone stanno già cominciando a scegliere un negozio o un locale in base alla possibilità di partecipare o meno alla lotteria. Questa è una follia.”
Lotteria degli scontrini: una protesta da Fipe
“Ecco perché avevamo chiesto al governo di posticiparne l’avvio a giugno, quando tutti fossero stati pronti. Invece si è preferito privilegiare ancora una volta le realtà più grandi e strutturate, che si sono già adeguate”.
Così Aldo Cursano, presidente vicario di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi
“Ora – conclude Cursano – oltre al danno, la beffa. Il trend che stiamo riscontrando in queste prime ore, infatti, è che le persone, prima ancora di ordinare un caffè, chiedono se possono partecipare o meno alla lotteria. In caso di risposta negativa, cambiano locale. Un corto circuito che si poteva e doveva evitare”.