MILANO – L’Italia è ricca di locali storici sparsi lungo tutto lo Stivale: degli spazi che hanno ospitato eventi, scambi culturali e movimenti sociali. L’atmosfera di questi luoghi è magica, densa di momenti che hanno cambiato il corso degli eventi in ogni città che hanno animato e che ancora oggi rappresentano un po’ il simbolo della vita circostante. Su questo tema si concentra la guida ai “Locali storici d’Italia”, in uscita lunedì 27 luglio, edizione numero 44. Vediamo di che si tratta dal sito tg24.sky.it.
Locali storici del nostro Paese che mixano aneddoti, ricette segrete, tradizioni di famiglia e personaggi storici e famosi
Quest’anno i riflettori sono puntati sulla mixology, l’arte di miscelare, con un itinerario da Nord a Sud tra i santuari del cocktail e dell’alchimia in bicchiere
Gli alberghi, ristoranti, pasticcerie-confetterie-caffè letterari e fiaschetterie segnalati dalla Guida sono tutelati e valorizzati da 44 anni dall’Associazione locali storici d’Italia, devono avere almeno 70 anni di storia e devono conservare ambienti e arredi originali (o comunque che testimonino le origini del locale). Ma anche presentare cimeli, ricordi e documentazione storica sugli avvenimenti e sulle frequentazioni illustri
Si parte da Milano con il Caffè Camparino
Il tempio del Campari Seltz, frequentato da Verdi e Puccini e dai futuristi Marinetti e Boccioni. Sempre a Milano, il Ristorante Biffi con la sua “Crema Mengoni”, dedicata al progettista della Galleria Vittorio Emanuele II che l’ha ispirata. Nella città della Madonnina, all’Hotel Principe di Savoia, si può assaggiare la variante per il centenario dell’intramontabile Negroni.
Spazio alla creatività al cocktail bar Ch 18 87 del Ristorante Checchino di Roma. Con gli originali Bloody Vaccinara (un Bloody Mary con sugo filtrato di coda alla vaccinara al posto del succo di pomodoro), New Pope (la versione romana del Negroni travestito da dry Martini) e Trikini, il lato fresco del daiquiri all’insegna della neuro gastronomia
Per un tuffo nel passato, ma sempre al gusto daiquiri, il Grand Hotel Tremezzo di Tremezzina (Co) offre una selezione di miscelati vintage tra cui quello creato nel 1939 in onore di Hernest Hemingway.
Giusto qualche anno prima Luis Armstrong ordinava un Americano al Grand Hotel Sitea di Torino. Sempre il cocktail Americano, insieme al Gin Tonic, ha reso celebre il Caffè Dante Bistrot di Verona
Attraversando il Veneto, non si può non citare la Grapperia Nardini di Bassano del Grappa (VI)
Dove l’arte del distillato incrocia quella dei mixati nel Mezzoemezzo, a base di due liquori della più antica distilleria d’Italia. Dalle rive del Brenta a quelle della Laguna, i drink d’autore passano per il Gran Caffè Lavena con il suo Lavena Point (purea di fragole fresche, Select e Prosecco a colmare)
In piazza San Marco è proprio un cocktail, il Florian 300, a celebrare i tre secoli dello storico caffè.
Chi al mare preferisce la montagna può raggiungere la patria dell’Hugo a Parcines (BZ), dove il Ristorante Museumstube Bagni Egart Onkel Taa ha dato vita allo speciale spumante ai fiori di sambuco.
Con 37 locali recensiti, il Veneto è la regione più rappresentata, seguita da Lombardia (34), Toscana (26), Piemonte (22), Liguria (21) e Campania (18)
Per Enrico Magenes, presidente dell’Associazione Locali storici d’Italia: “La guida è un viaggio nel tempo tra le pietre miliari del turismo culturale nel nostro Paese, un tour tra i pionieri dello stile e del gusto made in Italy che raccontano, concretamente, la nostra storia”