lunedì 23 Dicembre 2024
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Locali per pensare: il progetto per una pausa caffè senza musica né tv

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MILANO – Stanchi della musica a volume talmente alto non poter fare conversazione? Stufi di esser ipnotizzati dagli schermi giganteschi alle pareti di ogni bar? Ecco che nasce il progetto per chi intende la pausa caffè come un momento di rilassamento vero e proprio: locali per pensare, nato da un’idea di Valerio Corvisieri e Francesca Silvestri. Leggiamo i dettagli di questa iniziativa, dal sito siviaggia.it.

Locali per pensare: bandite le distrazioni rumorose

Una rete di luoghi pubblici distribuiti su tutta Italia, dove potersi godere in totale tranquillità un caffè con gli amici. Oppure leggere un libro in solitaria o semplicemente rimanersene in silenzio per riconnettersi con se stessi. Insomma, una vera e propria rete di locali per pensare e fare cultura.

In cui viene bandita qualunque fonte di suono, rumore o distrazione. Invitando così le persone ad entrare in contatto con se stessi e con gli altri. Insomma, con questo particolarissimo progetto, i due ideatori Valerio e Francesca cercano di riportare in auge l’ormai superata funzione del “caffè letterario“. Un luogo dove scambiarsi opinioni e promuovere la cultura.

In un’epoca in cui il caos regna sovrano, sia fuori sia dentro i bar e i ristoranti, il progetto “Locali per pensare” si pone come una vera e propria rivoluzione

Un circuito virtuoso – come lo definiscono gli stessi ideatori -, all’interno del quale poter organizzare presentazioni di libri, eventi culturali; incontri di musica live e molto altro ancora. E per entrarne a far parte, i luoghi pubblici devono rispondere a caratteristiche ben precise.

Il decalogo stilato da Valerio e Francesca

No musica ad alto volume; No maxischermo, tv, video con diffusione sonora costante, per eventi sportivi etc. Sì a uno spazio minimo e utile per socializzare e a un locale in sintonia con il territorio.

Ancora sì a spazi per sedere intorno a un tavolo o parlare uno di fronte all’altro. Via libera alla possibilità di ospitare eventi culturali, giochi di ruolo e altre iniziative “per pensare” (facoltativo).

Offrire sorrisi e gentilezza a chi entra (facoltativo)

Per i ristoranti: sì a un menù alla carta di filiera corta e stagionale (facoltativo). Invece, per i bar: sì alla possibilità di servizio al tavolo. Sì all’esposizione di libri, opere artistiche o altri oggetti “per pensare”.

Insomma, se avete bisogno di rimanervene in silenzio per qualche ora consecutive o se volete conoscere un nuovo titolo da leggere durante la prossima estate, i locali per pensare sono davvero la soluzione che fa al caso vostro.

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