MILANO – Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale accoglie tra i suoi soci il Comitato italiano del caffè, una delle principali associazioni di categoria che conta tra le sue fila ben 76 tra le più importanti aziende italiane del settore. L’ingresso del Comitato come nuovo socio è stato ratificato ieri nel corso di una riunione dei vertici del Consorzio e, a seguito di precedente delibera assembleare, il Presidente dello stesso Comitato, Mario Cerutti, è stato automaticamente cooptato all’interno del Consiglio direttivo.
Il Comitato italiano del caffè diventa socio
“Siamo davvero molto felici che un’associazione importante come il Comitato Italiano del
Caffè abbia deciso di sposare la nostra causa – dichiara Giorgio Caballini di Sassoferrato, Presidente del Ctceit- Il caffè espresso è un patrimonio italiano dal valore sociale e culturale inestimabile che necessita di un fronte comune e unitario per essere tutelato.
L’ingresso del Comitato nel nostro Consorzio va proprio in questa direzione, allargando così i confini della “Comunità” del rito (Arte) del caffè espresso italiano tradizionale. Ora, insieme e ancora più determinati, continueremo a lavorare con l’unico scopo di ottenere dall’Unesco il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità per il nostro amato Caffè espresso italiano tradizionale, qualsiasi sia la sua accezione”.
Il Comitato italiano del caffè, nato nel 1959
E’ un punto di riferimento importante per l’industria di torrefazione e per l’intero comparto, giocando un ruolo decisivo nei rapporti con le Istituzioni nazionali, europee e internazionali, con la Federazione europea del caffè e con le diverse componenti sociali. Tra le sue principali attività c’è la promozione dell’eccellenza del “caffè espresso italiano”, mettendo in contatto il mondo della produzione con quello della torrefazione.
Inoltre, è di particolare rilievo la costituzione nel 2013 della “Scuola italiana del caffè”, diretta ai tecnici delle organizzazioni dei Paesi produttori. Promozione e tutela di un patrimonio comune e attenzione alla formazione sono, dunque, i valori comuni che hanno reso possibile la condivisione di un progetto importante come quello intrapreso dal Consorzio fondato dal presidente Caballini.
“E’ una grande occasione per unire le forze intorno a un obiettivo comune, il riconoscimento del caffè espresso italiano tradizionale come patrimonio Unesco – dichiara
Mario Cerutti, presidente del Comitato italiano del caffè – Vogliamo valorizzare un rito
straordinario, un prodotto identitario che ci racconta, ogni giorno, in tutto il mondo”.
Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale nasce il 15 settembre 2014 a Treviso
Con l’obiettivo di promuovere, valorizzare e tutelare il Caffè espresso italiano tradizionale presso gli operatori del settore e presso i consumatori. Possono entrare a far parte del Consorzio le imprese e gli enti del settore del caffè, quali torrefattori, produttori di caffè e di macchine per il caffè e di altre attrezzature inerenti alla produzione o erogazione del caffè che condividano lo scopo consortile ed abbiano la sede e la produzione in Italia.
Il Consorzio è composto da imprese del settore sparse nel territorio nazionale, e da alcuni enti che sostengono con convinzione questo progetto, tra gli altri il Gruppo italiano torrefattori (socio costituente) e la Federazione italiana pubblici esercizi. Dal 2015 ad oggi il Consorzio è impegnato anche nell’ottenimento della candidatura all’Unesco per il riconoscimento di Patrimonio immateriale dell’umanità del caffè espresso italiano tradizionale.
Per ulteriori informazioni www.espressoitalianotradizionale.it