giovedì 26 Dicembre 2024
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Così l’Italia rimane il primo mercato per il caffè indiano

L’Italia rimane, di gran lunga, il principale mercato del caffè indiano, con un export che ha raggiunto, nel 2021/22, le 56.436 tonnellate o 940.600 sacchi. Le quantità esportate verso il nostro paese sono doppie rispetto a quelle della Germania e triple rispetto a quelle del Belgio, che sono rispettivamente il secondo e il terzo mercato dell’India

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MILANO – Produzione in calo, ma export in ripresa per l’India, che il prossimo anno accrescerà i volumi venduti sui mercati internazionali dando fondo alle scorte. Queste le previsioni della rete informativa estera (Gain) del dipartimento Usa dell’agricoltura (Usda), contenute nel nuovo report annuale diffuso in questi giorni, che è stato redatto dagli esperti dell’ufficio agricolo di Mumbai.

Il report prevede per il 2023/24 una produzione di 5,81 milioni di sacchi, contro 6,25 milioni nel 2022/23 (-7,2%). Per gli arabica, il calo sarà del 7,5%, a 1,23 milioni.

Per i robusta del 6,9%, a 4,58 milioni. Le minori aspettative produttive sono motivate dall’andamento sfavorevole della stagione delle piogge e, per quanto riguarda gli arabica, anche da fattori ciclici.

Le piogge premonsoniche (marzo-maggio 2023) sono state infatti insufficienti e hanno fatto seguito a un periodo di prolungata siccità intercorso da dicembre a marzo.

Molto bassa la produttività: si stimano appena 6 sacchi/ha per gli arabica (-7%) e 20 sacchi/ha per i robusta (-11%).

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