Guido Bernardinelli, amministratore delegato de La Marzocco, realtà fiorentina che produce macchine per il caffè espresso, rivela i numeri che hanno caratterizzato l’azienda nell’ultimo periodo insieme ai mercati principali che hanno visto gli Stati Uniti come protagonista indiscussa di un boom economico che ha pochi precedenti in passato. Leggiamo di seguito una parte dell’intervista di Mario Scotti al ceo de La Marzocco pubblicata sul quotidiano online affariitaliani.it.
I numeri dell’azienda
Così racconta l’amministratore delegato ad affariitaliani.it: “La Marzocco lancia mediamente nuovi prodotti ogni 2-3 anni, il marchio è cresciuto tanto in popolarità. Noi ci rivolgiamo prettamente a bar ed esercizi commerciali, eppure nell’anno del Covid abbiamo visto aumentare del 3% le revenue e quest’anno pensiamo di raggiungere un commendevole +25%. Abbiamo un fatturato aggregato di circa 300 milioni, 15 anni fa ne facevamo 5. Abbiamo tre nuove filiali a Dubai, Parigi e Singapore. Complessivamente sono 12 uffici e 9 filiali.”
Quali sono i mercati principali?
“Stiamo vivendo un vero e proprio boom negli Stati Uniti perché alcuni dei nostri azionisti storici sono americani e si è creata una sorta di Mbo tra manager Usa e italiani, con una grande esperienza nel più importante mercato. La nostra sede principale è a Seattle, dove abbiamo anche dei magazzini. Siamo leader negli Stati Uniti, le macchine sono simili a quelle che vendiamo in Italia, ma variano alcuni componenti necessari per avere degli standard specifici di approvazione.”
Il modello di business e il futuro dell’azienda
Nella seconda parte dell’intervista, l’amministratore delegato ha discusso nel dettaglio la sua posizione sul fronte della concorrenza. La Marzocco ha deciso di rispondere ai cambiamenti e alle esigenze della clientela che sono in continuo mutamento. Un esempio si concretizza con lo sviluppo dei prodotti per la casa, “come se si potesse portare un coffee shop a domicilio” afferma il ceo.
Le novità però non finiscono qui. L’azienda riserva più di una sorpresa per il futuro: “Stiamo sviluppando nuove soluzioni di filtraggio e di manutenzione predittiva” ha rivelato l’amministratore delegato ad affariitaliani.it. “Stiamo inoltre collegando migliaia di macchine a internet, tramite IoT. Poi c’è la possibilità di controllare l’intera filiera del caffè.”
Bernardinelli si è dilungato in seguito anche sull’Accademia del caffè espresso, un luogo di apprezzamento per la cultura del caffè in tutte le sue forme, accessibile anche ai non addetti ai lavori attraverso un’esperienza sensoriale. “Da lì si dominano le colline di Fiesole e si realizza un percorso per il visitatore che vuole conoscere il percorso del caffè” conclude l’amministratore delegato.
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