MILANO – Kimbo, l’azienda il cui nome è sinonimo di eccellenza nel caffè, supporta anche quest’anno Hub for Kimbondo, un’associazione che raccoglie e coordina gli aiuti a una struttura pediatrica di “frontiera” nella Repubblica del Congo.
Kimbondo è un quartiere alla periferia di Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo, un paese ricchissimo di risorse naturali ma con un reddito procapite di 100 dollari l’anno e un tasso di mortalità infantile che supera il 20%.
Qui, dalla fine degli anni ottanta, opera una struttura pediatrica che presta assistenza non solo medica ma anche socio-culturale in forma totalmente gratuita a migliaia di bambini, orfani, disagiati o, peggio ancora, seviziati e mutilati perché considerati Ndoki, “stregoni”.
La Pediatria di Kimbondo ospita circa 650 bambini che arrivano da tutti i villaggi intorno alla capitale e garantisce loro, oltre alle cure necessarie, la possibilità di frequentare la scuola fino al compimento dei 18 anni di età.
Per supportare l’enorme lavoro di medici ed educatori è nata, nel 2012, l’associazione Hub for Kimbondo che raggruppa le diverse organizzazioni che sono sorte a sostegno della struttura.
Hub for Kimbondo consente di dare concretezza a tanti progetti: potenziare la scuola con corsi destinati ai bambini, avviare programmi professionali per i più grandi, e ristrutturare due centri di accoglienza, uno per giovani disabili e uno per madri in difficoltà.
Mario Rubino in particolare, medico chirurgo della famiglia che fondò Kimbo 50 anni fa nonché membro dell’attuale Consiglio di Amministrazione, proprio in virtù della sua professione, si è reso promotore, con il pieno supporto dell’intera azienda, del sostegno a questo straordinario progetto.
“Kimbo ha trovato in Hub for Kimbondo ben più di una comune radice semantica – ha commentato Mario Rubino – Un destino inevitabile, una causa nobile da sposare per poter dare a tanti bambini la possibilità di sognare il proprio futuro”.
Kimbo è diventato parte attiva del progetto e, anche quest’anno, ne seguirà l’impegno affinchè in Congo “ci sia un sorriso in più”.
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