domenica 22 Dicembre 2024
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Ecco le linee guida esatte per la riapertura da lunedì 18 maggio: 4 metri quadrati per ogni cliente

Ogni cliente dovrà avere a disposizione 4 metri quadrati. A condizionare le scelte saranno le prime pagelle regionali, attese per giovedì, che fotograferanno, dopo il monitoraggio avviato dal ministero della Salute, la diffusione del virus e la capacità dei territori di mettere in campo le difese (dai tamponi ai posti letto) per arginarlo, individuando l'indice di rischio di ciascuna regione

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MILANO – Ormai non manca tanto alla riapertura ufficiale dei pubblici esercizi: in tutta Italia la data è stata fissata a lunedì 18 maggio. Finalmente sono chiare anche le linee guida che i gestori dovranno seguire per garantire la maggiore sicurezza possibile ai consumatori. Ogni Regione poi ha deciso di muoversi in maniera differenziata a seconda del numero dei contagi che riguardano il territorio. Riportiamo dall’articolo di Andrea Gagliardi i dettagli, da ilsole24ore.com.

Le regole e le linee guida Inail e Iss per la riapertura di bar e ristoranti dal 18 maggio

Quindi l’Italia si muoverà in ordine sparso. L’aspetto in comune, per contenere la diffusione del cornavirus Covid-19, sono però le linee guida per la riapertura di bar e ristoranti, definite da un gruppo di lavoro composto da esperti dell’Inail e dell’Istituto Superiore di Sanità e contenute in un documento approvato dal Comitato Tecnico Scientifico. Si tratta di criteri generali, che andranno poi tradotti in regole precise da governo, Regioni o dagli enti preposti.

Soprattutto in una prima fase, suggerisce l’Inail, andrebbero privilegiati gli spazi all’aperto, invece che al chiuso. Necessario poi il distanziamento tra i tavoli, anche per consentire il passaggio delle persone sempre in sicurezza: con la riapertura di bar e ristoranti per la fase 2 ogni cliente dovrà avere a disposizione almeno 4 metri quadrati, “fatta salva la possibilità di adottare altre misure organizzative, come per esempio le barriere divisorie” dicono le linee guida dell’Inail. In base a queste indicazioni, per ogni locale andrà stabilito un limite massimo di capienza, anche per evitare affollamenti.

Le articolazioni delle linee guida da Nord a Sud

È conto alla rovescia per le riaperture generalizzate dei negozi nelle regioni. Dopo il via libera da parte del governo, il 18 maggio potranno aprire negozi, bar, ristoranti e parrucchieri. Ci sono Regioni come l’Emilia Romagna e il Veneto che puntano a riaprire tutto. Altre, come il Piemonte, che scelgono la cautela.

A condizionare le scelte saranno le prime pagelle regionali, attese per giovedì, che fotograferanno, dopo il monitoraggio avviato dal ministero della Salute, la diffusione del virus e la capacità dei territori di mettere in campo le difese (dai tamponi ai posti letto) per arginarlo, individuando l’indice di rischio di ciascuna regione.

Ci saranno linee guida uguali per tutti

Sono pronte quelle per la ristorazione e per la balneazione (non senza critiche dagli addetti ai lavori). Oltre a quelle per i parrucchieri . Altro nodo sono gli spostamenti tra le Regioni. Si parla del 1° giugno come data possibile della fine del divieto. Ma anche non c’è niente di deciso. «Prima di giugno non ci si sposterà tra le Regioni» ha comunque confermato il ministro per le Autonomie Francesco Boccia al question time. Vediamo ora più da vicino gli orientamenti delle singole regioni.

In Lombardia verso riapertura per chi ha requisiti

In Lombardia, dove i dati stanno migliorando, come in tutta Italia, ma si continua ad avere ancora un numero significativo di positivi giornalieri, il governatore Attilio Fontana si è preso tempo fino a giovedì 14 maggio prima di dare una risposta definitiva. Ma l’orientamento della Regione sarebbe quello di consentire da lunedì 18 maggio la riapertura di bar, ristoranti, estetisti e parrucchieri che rispettano i requisiti previsti dalle nuove regole, a partire dalla misurazione della temperatura all’ingresso. Si attendono comunque tutti i protocolli e la valutazione del comitato tecnico scientifico che dipende dall’andamento dei contagi dal 4 maggio.

In Piemonte lunedì non riaprirà tutto

Cauto il Piemonte. Si attende il confronto con il ministero della Salute prima di stilare le linee guida sulle prossime riaperture. E si guarda all’andamento complessivo, per timore che possano nascere nuovi focolai. Lunedì non riaprirà tutto come in gran parte delle altre Regioni. Un’ipotesi è che il 18 maggio possano alzare le saracinesche solo i negozi, mentre per bar, ristoranti e parrucchieri si profila un rinvio.

La Liguria vuole riaprire anche le spiagge

La Liguria si prepara invece a riaprire tutto dal 18 maggio: oltre a bar e ristoranti, anche le spiagge. Il governatore Giovanni Toti ha più volte escluso scenari con separé in plexiglass. Attesa comunque entro il fine settimana la lista completa di tutte le attività che potranno ripartire.

Anche il Veneto pronto ad accendere i motori

Il Veneto è sulla stessa lunghezza della Liguria. Il governatore Luca Zaia intende «riaprire tutto». Non solo parrucchieri, estetiste, negozi, bar e ristoranti, ma anche palestre, centri sportivi, piscine e spiagge, per «accendere i motori» del turismo. Resta l’obbligo della mascherina fuori di casa, in ogni situazione, ma la Regione ha già derogato agli spostamenti nelle seconde case, e per lo sport individuale all’aperto.

In Valle d’Aosta piano di rientro scuola anche da maggio

In Valle d’Aosta sono già consentiti gli sport da montagna, ma anche quelli individuali come tiro con l’arco o tennis. Bar, ristoranti e servizi alla persona dovrebbero aprire i battenti il 18 maggio. Da segnalare che la giunta regionale della Valle d’Aosta sta esaminando un «piano rientro» nelle scuole, che non esclude il ritorno in classe a maggio e per tutto giugno.
In Friuli dal 18 maggio no limiti su chi vedere
Da lunedì 18 maggio in Friuli Venezia Giulia saranno rimossi i limiti di chi incontrare, rispettando comunque le regole di distanziamento sociale e protezione individuale. E si punta ad aprire anche le palestre, oltre alla gamma di realtà commerciali che vanno dai parrucchieri agli estetisti.

In Trentino le linee guida: il commercio dettaglio riparte il 15 maggio

Da venerdì 15 maggio, in Trentino, saranno aperte le attività di commercio al dettaglio. Dal 18 di maggio, invece, apriranno bar, ristoranti, estetiste e parrucchieri. Sono state accorciate così le distanze con la limitrofa provincia autonoma di Bolzano, la cui legge (impugnata dal governo) ha consentito l’apertura dei negozi da sabato 9 maggio e il via libera a bar, ristoranti e barbieri da lunedì 11 maggio.

In Emilia Romagna un ombrellone in 12 mq, limiti a spiagge libere

L’Emilia Romagna è pronta a riaprire anche le spiagge, oltre a negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, tatuatori e mercati a partire dal 18 maggio. Le linee guida regionali per le spiagge prevedono, tra l’altro, una superficie minima a ombrellone di 12 metri quadrati, un metro e mezzo tra lettini sulla battigia, pasti ordinati col delivery all’ombrellone-lettino. Nelle spiagge libere i Comuni potranno prevedere accessi contingentati.

Toscana prudente sulle riaperture dal 18

La regione Toscana è prudente sulla riapertura il 18 maggio per commercio al dettaglio, bar, ristoranti, estetisti e parrucchieri. Da Palazzo Strozzi Sacrati si fa sapere che, come ha dichiarato il presidente Enrico Rossi, le riaperture devono essere «graduali e solo dopo attente valutazioni», per cui si attendono fra giovedì e venerdì le risultanze del monitoraggio nazionale e le conseguenti decisioni del governo.

Nelle Marche già pronti i protocolli per le riaperture

Le Marche sono pronte a riaprire la maggior parte delle attività (bar, ristoranti, negozi, mercati, campeggi, parrucchieri) dal 18 maggio. Mentre la stagione balneare partirà dal 29 maggio. La giunta regionale ha approvato un corposo pacchetto di protocolli relativi a commercio e turismo. «Noi siamo pronti – ha detto il presidente della Regione Luca Ceriscioli -, attendiamo le linee guida nazionali per eventuali aggiustamenti. Ma bisogna fare presto».

Tutto pronto anche in Abruzzo

Che aveva già dato il via libera al cibo d’asporto prima del dpcm del premier Conte. Umbria, Molise e Basilicata sono in attesa delle linee guida di palazzo Chigi prima di poter dare il via libera alla ripresa delle attività.

Spiagge aperte a metà nel Lazio

Il Lazio ha deciso di fare le sue scelte sulla base della valutazione delle curve epidemiche regionali. Si attendono le linee guida Inail per allineare la regione agli standard nazionali che dovranno seguire commercianti e ristoratori. Intanto sono una decina i Comuni (sui 24 costieri) che hanno riaperto l’accesso alle spiagge (tra questi Latina, San Felice al Circeo, Anzio e Nettuno), dove è per lo più consentita l’attività sportiva individuale, ma non gli assembramenti o la balneazione.

Tra di essi non c’è Roma: nella Capitale la sindaca Virginia Raggi ha firmato un’ordinanza lo scorso 2 maggio che rende off limits la sabbia di Ostia fino a domenica 17. Altri comuni, come Fiumicino e Gaeta, dovrebbero riaprire lunedì 18 maggio.

In Campania sì aperture seguendo norme Ministero e Inail

Dal 18 maggio in Campania riaprono tutte le attività che verranno regolamentate dai protocolli di Ministero della Salute e Inail. È l’orientamento che emerge in maniera informale dalla Regione, che non dovrebbe quindi esercitare il proprio potere restrittivo. In Campania, dove vari sindaci hanno lanciato un appello al governatore Vincenzo De Luca per arginare le troppe persone in strada, anche dopo il 18 maggio dovrebbe restare l’obbligo di indossare la mascherina. Se ne potrà fare a meno solo per fare jogging in determinate fasce orarie.

Puglia pronta a riaprire parrucchieri e centri estetici

Con o senza le linee guida Inail, la Puglia da lunedì riaprirà lunedì 18 barbieri, centri estetici e di bellezza, ma non spiagge e stabilimenti balneari. Il presidente della Regione Michele Emiliano ha già dato il via librera allo sport amatoriale individuale all’aria aperta e nei centri sportivi, ma anche all’addestramento di cani e cavalli.

In Calabria prove di ripartenza

In Calabria, la governatrice Jole Santelli, dopo l’ordinanza bocciata dal Tar che consentiva le attività di bar e ristoranti con tavoli all’aperto, dovrebbe dare il via libera lunedì alle attività commerciali.

Linee guida: in Sardegna verso spiagge aperte a residenti dal 18

La Sardegna si prepara a riaprire il 18 maggio negozi, bar, ristoranti e attività che offrono servizi alla persona. In realtà alcuni Comuni (molto pochi) – attenendosi all’ordinanza del governatore Christian Solinas sulla possibilità di alzare le serrande per i centri con indice R(t) sotto lo 0,5 – sono già partiti lunedì 11 con l’ok a parrucchieri ed estetisti, commercianti di abbigliamento e calzature.

«L’auspicio è di poter riaprire le spiagge per i residenti già da lunedì 18, evitando l’assembramenti» ha dichiarato Solinas , che ha aggiunto: «Speriamo di poter riaprire ai turisti dopo il 15 giugno, nel frattempo stiamo approntando un sistema di controlli adeguato».

Il governatore si riferisce alla verifica della positività o meno al Covid-19 di chi arriva nell’Isola, sia attraverso il sistema del cosiddetto passaporto sanitario, che richiederebbe la certificazione di negatività sulla base di un tampone somministrato non più di sette giorni prima della partenza, sia con i test rapidi da effettuare negli scali.

Chiusura degli accessi in Sicilia fino al 31 maggio

In Sicilia il governatore Nello Musumeci aspetta da Roma le linee guida con i protocolli di sicurezza per potere definire l’ordinanza di apertura delle attività ancora chiuse. Saloni da barba, parrucchieri e negozi al dettaglio rientrano tra le attività che per la Regione siciliana potranno aprire il 18 maggio. I lidi balneari si stanno già preparando alla stagione estiva, ma rimangono gli interrogativi legati alle misure di sicurezza che dovranno essere rispettate. Sulla mobilità interregionale Musumeci ha espresso la volontà di mantenere fino al prossimo 31 maggio la chiusura degli accessi all’isola «a parte per gli aventi diritto e per i casi particolari». Potrà rientrare chi ha la residenza in Sicilia e chi deve ancora ricongiungersi con la propria famiglia.

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