venerdì 27 Dicembre 2024
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E l’industria di punta dell’ospitalità si incontra per creare valore aggiunto

L’appuntamento milanese di Host 2017 sarà l’occasione per fare il punto su alcuni dei comparti che incidono di più sul successo del Made in Italy nel mondo: le esportazioni di food equipment valgono 3,26 miliardi; 2,47 le attrezzature per il bar e le macchine per il caffè; oltre 600 milioni le macchine per panificazione e pasticceria, mentre 6,53 miliardi arrivano dall’Arredo e Tavola

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MILANO – Il 2016 si è chiuso con un duplice record per l’industria e le esportazioni italiane. Ben 417 miliardi di euro di scambi complessivi e 51,6 miliardi di saldo positivo.

Oltre al design, la moda e il food sono i settori a medio-alta intensità tecnologica, sottolinea l’ISTAT, a conquistare sempre più i mercati esteri.

Il fattore chiave è l’innovazione incrementale. Che è quella capacità tutta italiana di sviluppare ogni uno-due anni sempre nuove funzionalità, ergonomia e design. Tanto in nuovi prodotti quanto in aggiornamenti di quelli esistenti. E che viene espressa al meglio dai comparti della industria dell’ospitalità professionale. Che sarà rappresentata a Host 2017 a fieramilano dal 20 al 24 ottobre prossimi.

In uno scenario in cui il commercio mondiale diventa sempre più importante per la crescita delle imprese, quali le prospettive internazionali per il prossimo futuro?

Per rispondere Host 2017 ha commissionato una serie di analisi alla società di ricerche Ulisse.

Il comparto del Food Equipment è cresciuto negli ultimi anni a ritmi del 5-6% l’anno e nell’ultimo biennio ha raggiunto un valore pari a 45 miliardi di euro.

Crescono soprattutto la fascia alta e medio-alta, che oggi superano il 42% del totale mondiale, contro il 24% di dieci anni prima. Canada e Germania sono, insieme a Giappone, Francia e Regno Unito, i mercati che trainano la domanda.

Nel 2016 l’Italia è stato il terzo esportatore al mondo con oltre 3,26 miliardi di euro. Per il triennio 2017-2019 le previsioni di crescita delle importazioni appaiono particolarmente favorevoli per i mercati di Nord America, Europa, Russia, Emirati Arabi, Far East e Australia.

Dinamiche particolarmente positive anche per il grande mondo che ruota intorno ai pubblici esercizi

Il comparto Caffè – Macchine Per Caffè – Vending Machine registra un aumento nel decennio in corso vicino al 10% medio annuo.

Nel 2016 la domanda mondiale ha raggiunto un nuovo picco, pari a quasi 15 miliardi di euro. In particolare, l’anno scorso i flussi di fascia alta hanno rappresentato il 30% del totale mondiale. A fronte del 9% di dieci anni prima.

Quelli di fascia medio-alta oltre il 22% (7 punti in più di dieci anni prima). Francia, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Canada e Stati Uniti sono i principali mercati maturi.

Rilevante anche la propensione dei mercati di Cina e Hong Kong, Sud Corea, Emirati Arabi Uniti e Australia.

Nel 2016 le vendite italiane hanno totalizzato oltre 2,47 miliardi di euro. Nel prossimo triennio si dovrebbero confermare ritmi di crescita particolarmente positivi (+6,9% medio annuo).

Il commercio mondiale del comparto Macchine ed apparecchi per la panificazione, la pasticceria e la biscotteria (pari a 2,1 miliardi di euro nel 2016) ha mostrato dinamiche moderatamente positive. Ha segnato un +5,1% medio annuo tra il 2000 e il 2008 e +4,1% nel periodo più recente.

Le vendite italiane sono leader mondiali del comparto, con oltre 600 milioni di euro.

I principali mercati di riferimento sono Stati Uniti, Francia, Russia, Messico, Algeria ed Egitto, con valori superiori ai 20 milioni di euro ciascuno.

I dati del Comitato italiano del Caffè

Riguardo al caffè, le elaborazioni del CIC – Comitato Italiano del Caffè su dati ISTAT indicano che nel 2016 abbiamo importato caffè verde per oltre 1,28 miliardi di euro e ne abbiamo riesportato per 31,6 milioni.

Abbiamo inoltre importato caffè verde decaffeinato per 8,3 milioni di euro e ne abbiamo riesportato per circa 890 mila euro.

Nel comparto Arredo e Tavola infine, rileva ancora Ulisse, nel decennio in corso il commercio mondiale ha mostrato dinamiche positive. Mettendo a segno un aumento medio annuo prossimo al 6%.

E nel biennio più recente la domanda mondiale ha raggiunto un massimo pari a 142 miliardi di euro.

Nel 2016 i comparti più rilevanti in valore sono Mobili ed elementi d’arredo (71,8 miliardi di euro); Tessile (38,4 miliardi); Bicchieri e stoviglie (25,3 miliardi); Coltelleria e posateria (6,2 miliardi).

L’Italia è il quinto esportatore mondiale con 6,53 miliardi di euro ma le vendite italiane sono focalizzate sui segmenti premium-price, soprattutto nei mobili.

Le fasce di prezzo alta e medio-alta rappresentano ben un quarto del totale mondiale (5 punti percentuali in più di dieci anni prima).

Svizzera e Austria sono i principali mercati maturi mentre sono rilevanti Cina e Hong Kong e, negli anni più recenti, Singapore, Sud Corea, Vietnam ed Emirati Arabi Uniti. Nello scenario 2017-2019 ci si attende la conferma di ritmi positivi, con un +5,3% medio annuo.

Tutti gli aggiornamenti sono disponibili su: www.host.fieramilano.it

@HostMilano

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