TORINO – Di seguito riportiamo lo statement del ceo di Lindt & Sprüngli Italia, Benedict Riccabona, in seguito all’incontro che si è svolto presso il Palazzo della Regione Piemonte con il presidente Alberto Cirio e alcune delle aziende produttrici del gianduiotto. La dichiarazione di Benedict Riccabona si inquadra sulla faccenda del tavolo di confronto sul riconoscimento del Gianduiotto Igp (ne abbiamo parlato qui). Antonio Borra, segretario del comitato del gianduiotto di Torino Igp, ha chiesto tempo fa aiuto alla città di Torino per il riconoscimento Igp del prodotto.
Tuttavia il primo gianduiotto della storia è stato sfornato da Caffarel, nel 1865, oggi proprietà di Lindt che avrebbe contestato il progetto rivendicando le origini del dolce.
È importante notare tuttavia che, come riportato da un’intervista rilasciata da Il Corriere della Sera, Benedict Riccabona, ceo di Lindt & Sprüngli Italia, non ha mai avuto intenzione di iniziare uno scontro (ne abbiamo parlato qui).
La dichiarazione del ceo di Lindt & Sprüngli Italia, Benedict Riccabona
“Siamo molto soddisfatti dell’incontro che si è svolto presso il Palazzo della Regione Piemonte alla presenza del Presidente Alberto Cirio e di alcune le aziende produttrici del gianduiotto in Piemonte, che tengo a ringraziare per l’ascolto e la condivisione delle reciproche istanze”
Riccabona aggiunge: “Confidiamo di poter presto arrivare al raggiungimento di un accordo condiviso per la valorizzazione del gianduiotto in Italia e nel mondo. Continueremo nelle prossime settimane le conversazioni con la Regione Piemonte, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e il Comitato promotore, sugli aspetti tecnici necessari per formalizzare il consenso emerso”.
L’azienda svizzera ha deciso perciò di non opporsi al riconoscimento chiesto dagli artigiani piemontesi ma continuerà a produrre il suo cioccolatino senza aderire al disciplinare.