lunedì 23 Dicembre 2024
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L’indagine: 1 italiano su 2 preferisce portarsi il pranzo pronto da casa

Più di 2 italiani su 3 hanno ridotto la frequenza con cui consumano pasti fuori casa. Il 49% afferma che la motivazione principale di queste nuove abitudini alimentari è una combinazione di ragioni economiche ed ecologiche

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MILANO – Con il rientro dalle vacanze e la ripresa dell’attività lavorativa, gli italiani si trovano a dover affrontare nuovamente la routine, ma cosa cambia nelle abitudini alimentari? Secondo un sondaggio realizzato da Too Good To Go in collaborazione con YouGov, una maggiore sensibilità verso la questione climatica, un sentimento di opposizione al consumismo e un’attenzione particolare all’aspetto economico dello spreco, stanno portando gli italiani a modificare le proprie abitudini o ad adottarne di nuove.

Questa attenzione verso uno stile di vita più sostenibile nei confronti dell’ambiente è anche accentuata dall’attuale contesto di inflazione crescente a cui bisogna far fronte e che richiede, quindi, nuove soluzioni.
Nuove abitudini, carrello della spesa ridotto e maggior attenzione alle etichette dei prodotti.

Ciò che emerge dalla ricerca YouGov per Too Good To Go è che l’impatto dell’inflazione ha largamente modificato il comportamento degli italiani

Il 91% (più di 9 italiani su 10) ha infatti dichiarato di aver modificato le proprie abitudini per far fronte al rincaro prezzi e al minor potere d’acquisto. In particolare, in un’ottica di abitudini anti-spreco, il 43% degli intervistati decide di acquistare alimenti in quantità ridotte per evitare a monte il rischio di spreco alimentare, il 38% pone una maggiore attenzione alla lista della spesa e, infine, il 48% analizza più attentamente la data di scadenza.
Secondo gli intervistati, però, quest’ultimo punto richiede anche una collaborazione da parte dei marchi stessi: l’87% ritiene infatti utile che i supermercati e le aziende alimentari vendano i prodotti vicini alla data di scadenza a un prezzo ridotto, per incentivarne l’acquisto e il consumo.
A tal proposito, Too Good To Go ha lanciato nel 2021 la campagna Etichetta Consapevole a cui hanno già aderito in Italia oltre 40 brand. Il progetto prevede l’etichetta “Spesso Buono Oltre” accompagnata dal pittogramma “Osserva – Annusa – Assaggia”, che invita i consumatori ad approfondire con i propri sensi lo stato dei prodotti che hanno superato il Termine Minimo di conservazione, sensibilizzando sulla differenza tra data di scadenza e termine minimo di conservazione.
“Nel corso di questi pochi anni abbiamo stretto tante collaborazioni con alcune tra le principali aziende alimentari nazionali ed internazionali per inserire l’etichetta “Osserva-annusa-assaggia” sulle confezioni dei loro prodotti. Basti pensare che solo nel 2022, abbiamo avuto la possibilità di inserire l’Etichetta Consapevole su oltre 1,7 miliardi di prodotti nei 13 mercati Europei in cui siamo presenti, grazie alla collaborazione con 465 brand diversi: un numero che testimonia l’apprezzamento del progetto da parte di aziende e di consumatori, che speriamo possa continuare ad aumentare nel corso dei prossimi anni” ha dichiarato Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go.
“La nostra missione è fare in modo che più consumatori possibili siano quotidianamente stimolati a fidarsi dei propri sensi e a valutare il cibo anche in base al suo “aspetto, odore e sapore”, prima che questo possa andare sprecato”.

Il ritorno all’home-made: più sostenibile ed economico

Non sorprende che il cibo sia un tema centrale nella vita degli italiani e la conseguenza del rincaro dei prezzi sugli alimenti segni un ritorno alla cucina casalinga, contrapposta alla scelta di mangiare spesso fuori.
Infatti, in vista dei mesi più freddi, dopo un’estate all’insegna del relax e della buona cucina, 1 italiano su 2, secondo la ricerca YouGov/Too Good To Go, ha ricominciato a preparare la “lunch box” della pausa pranzo (la tanto amata “schiscetta”) direttamente la sera prima mentre prepara la cena. Una scelta dettata da esigenze di natura economica quanto dal desiderio di un approccio in cucina che sia più sostenibile. Un trend che, di conseguenza, si associa anche al minor consumo di pasti fuori: il 76% dichiara, infatti, di preferire pasti casalinghi e di aver ridotto il numero di volte in cui si reca al ristorante o fa uso dei servizi di take away.
Uno stile di vita più sostenibile per ridurre gli sprechi alimentari: le app anti-spreco
L’aumento dei prezzi dovuti all’inflazione rimane una delle cause principali che stanno contribuendo a cambiare le abitudini alimentari degli italiani, ma non solo: il 49% degli intervistati, infatti, dichiara che la scelta di adottare nuove pratiche sostenibili è sia di natura economica che ecologica.
Lo conferma il sondaggio, che registra come 8 italiani su 10 affermano di essere in cerca di nuove soluzioni sostenibili utili per contrastare lo spreco alimentare. Come può ad esempio essere la app di Too Good To Go, una soluzione apprezzata per l’opportunità che offre, non solo ai consumatori ma anche agli esercizi commerciali, la possibilità di schierarsi in prima linea contro lo spreco offrendo soluzioni sia economiche che, allo stesso tempo, sostenibili.
Non a caso, proprio nell’ultimo periodo, Too Good To Go ha infatti registrato un importante incremento dell’utilizzo dell’app da parte degli utenti, registrando nell’ultimo anno un aumento del +51% di download, arrivando a contare a fine anno in Italia quasi 8 milioni di utenti che hanno già salvato da inizio anno oltre 3.700.000 pasti.
“Siamo contenti di essere testimoni e allo stesso tempo portavoce di questo cambiamento che gli italiani stanno perseguendo verso stili di vita più sostenibili, anche nelle proprie abitudini alimentari. È evidente ormai che il nostro Pianeta abbia bisogno del nostro contributo attivo” prosegue Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go. “Lo spreco alimentare è responsabile del 10% di tutte le emissioni di gas serra a livello globale, contrastarlo è una delle possibili soluzioni per arginare gli effetti dell’attuale crisi climatica.
Per questo motivo siamo orgogliosi che gli italiani siano sempre più sensibili sul tema e che cerchino soluzioni che possano essere implementate nella loro quotidianità. Con Too Good To Go, milioni di utenti e migliaia di partner si stanno impegnando ogni giorno per avere un impatto positivo sulla società e sul Pianeta, riuscendo ad evitare che cibo buono e di qualità vada inutilmente sprecato”.

About Too Good To Go

Too Good To Go è un’azienda certificata B Corp ad impatto sociale, con la missione di ispirare e responsabilizzare tutti a combattere insieme lo spreco alimentare. Dal suo lancio nel 2016, Too Good To Go è cresciuta fino a contare oltre 81 milioni di utenti registrati e 140.000 partner commerciali attivi in 17 Paesi in Europa e Nord America, rendendo l’App Too Good To Go il marketplace numero uno al mondo per le eccedenze alimentari.
Attraverso il suo mercato, la comunità di Too Good To Go si connette per salvare il cibo invenduto da una varietà di partner commerciali, tra cui supermercati, negozi, ristoranti e produttori. In 7 anni di attività, Too Good To Go ha contribuito a evitare che oltre 250 milioni di pasti andassero sprecati, l’equivalente di 625.000 tonnellate di CO2e evitate.
Si stima che il 40% di tutto il cibo prodotto venga sprecato ogni anno, contribuendo al 10% di tutte le emissioni di gas serra causate dall’uomo (WWF, 2021). Ecco perché la lotta allo spreco alimentare è indicata come la soluzione numero uno per risolvere la crisi climatica (Project Drawdown, 2020).
Too Good To Go avvia progetti e crea partnership con aziende, famiglie, scuole e governi per creare un cambiamento reale nel modo in cui si legifera, educa e si pratica la riduzione degli sprechi alimentari.
Per saperne di più su Too Good To Go e sul suo impatto, visitate il sito toogoodtogo.com o seguite su Instagram, Facebook, Twitter e LinkedIn per gli ultimi aggiornamenti.
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