L’assaggiatore membro Scae (foto con un premio conferitogli dall’associazione europea) boccia l’oro nero di Napoli. Ma si scatena la polemica sul web
NAPOLI – Il caffè del Gambrinus di Napoli? Sa di rancido. Parola di Andrej Godina, responsabile per l’Italia della coffe education di Scae (Speciality Coffee Association of Europe). L’assaggiatore con i suoi collaboratori e Report ha girato nei bar di Napoli, Roma e Firenze per valutare l’oro nero, orgoglio dei napoletani (l’inchiesta completa “Il mondo del caffè” andrà in onda il 7 aprile su Rai 3 alle 21.05).
E proprio “in casa” crolla il mito: “E’ rancido, legnoso e terroso gli do tre e mezzo”. Ma il caffè a Napoli non era una cosa seria? E allora scoppia una polemica infuocata con migliaia di condivisioni sul web.
I TITOLARI DEL GAMBRINUS- «Ci sentiamo offesi e valuteremo anche se ci sono gli estremi per un’azione legale. Lo sfidiamo – spiegano Antonio Sergio e Massimiliano Rosati titolari del Gambrinus dove Godina è stato qualche giorno fa in incognito – a tornare a Napoli e a degustare con noi i caffè napoletani che lui boccia e differenza di quelli del nord che invece promuove con entusiasmo e commozione sul suo blog. Gli insegneremo anche diverse cose che non sa sulla nostra tradizione visto che il professore in questione quando è venuto a Napoli ha assaggiato per la prima volta le nostre miscele ed ha commesso molti errori grossolani nel suo giudizio e nell’ analisi davvero approssimativa. Appare evidente che è solo un teorico e non ha mai fatto pratica».
GLI ECOROTTAMATORI – «Dopo il Gambero Rosso che ritenne di non menzionare neanche una buona pizzeria napoletana nella sua guida ritenendo invece una focacceria veneta il top in Italia – denunciano il leader degli ecorottamatori Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della radiazza – adesso tocca ad Andrej Godina la cui qualifica professionale è quella assaggiatore ed esperto di caffè di gettare fango su uno dei miti di Napoli e della Campania».
«E infatti – continuano – assegna alle caffetterie napoletane voti che vanno dal 2 al 4. In particolare il professorone assegna un 4 di media a quelle in zona Piazza Garibaldi, 3 Corso Umberto e 4 a quelle del centro cittadino. Per questo “esperto” che per sua stessa ammissione si è formato sulla cultura del caffè Illy di Trieste che ritiene il migliore al mondo e sul cui prodotto ha realizzato anche anche la sua tesi di ricerca la nostra città non è all’ altezza del nome che porta, anzi la sconsiglia vivamente definendo il caffè locale mediamente “rancido, amaro e bruciacchiato”».
IN RETE – Intanto in rete il dibattito è infuocato. C’è chi sostiene Godina, chi ne critica le capacità di “assaggiatore” e chi rimprovera: «Certo andare solo al Gambrinus e parlare di pessimo caffè a Napoli pare un po’ troppo». L’esperto sul suo profilo facebook aggiusta il tiro: «Napoli: grande passione e ritualità attorno alla tazzina ma i caffè degustati non erano all’altezza della tradizione. Il rinascimento ha inizio… prossima volta a Napoli andrò alla ricerca dei caffè buoni».
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2014/26-marzo-2014/arriva-godina-crolla-mito-il-caffe-napoletano-sa-rancido-2224270464498.shtml