Vincenzo Rossi, imprenditore del Tirreno cosentino che esporta caffè in 38 Paesi del mondo, analizza il mercato del caffè tra conflitti in Ucraina e Medio Oriente e vertiginosi aumenti del prezzo. Leggiamo di seguito la sua opinione con un estratto dell’articolo del portale d’informazione LaC News 24.
La filiera del caffè secondo Vincenzo Rossi
MILANO – Improvvisamente il mondo sembra entrato in un’epoca di grandi sconvolgimenti. Questo non è un buon momento per i mercati. E tanta la preoccupazione per gli imprenditori calabresi. Ne parliamo con uno di loro, Vincenzo Rossi, giovane imprenditore del Tirreno cosentino che esporta caffè in 38 paesi del mondo.
“No, questo non è un bel momento. Troppe tensioni e tutte insieme non aiutano. I due fronti di guerra, Ucraina e Medio Oriente, creano forti instabilità che si ripercuotono sia su mercati finanziari e sia sul trasporto merci con ritardi ed aggravi dei costi”.
Dazi e controdazi, alla fine tutti i paesi avranno da perdere. Le borse americane e quelle europee sono già entrate in forti fibrillazioni
“Questo è vero. Ma in realtà, per quel che ci riguarda nello specifico, nel settore di alcuni prodotti agroalimentari è già da da oltre un anno che ci sono stati degli aumenti importanti. Un paio di esempi su tutti il valore del cacao che ha triplicato il suo valore in borsa o quello del caffè che è salito del 250%”.
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Il prezzo del caffè ha già subito aumenti negli ultimi due anni. Rischia ancora?
“lo dicevo prima in meno di due anni il prezzo di borsa delle robuste è aumentato del 250% e quello delle arabiche del 200%. Tendenzialmente nel breve ci si aspetta un ulteriore rialzo. In queste condizioni a pagare saranno i consumatori finali. Un caffè al bar toccherà presto i 2 euro”.
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