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L’identikit del Manager 4.0 e i ritorni degli investimenti in formazione

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MILANO – Il Manager 4.0 dovrà essere: capace di migliorare i processi attraverso la gestione e l’implementazione di roadmap tecnologiche, abile nell’analisi dei dati e nella creazione di valore da essi, e in grado di sfruttare l’Artificial Intelligence gestendo risorse ‘smart’ come wearable devices, Cloud, Big Data e architetture IT-OT.

È questo l’identikit del manager all’epoca della quarta rivoluzione industriale emerso in occasione meeting “Industry 4.0: iniziative strategiche e competenze manageriali”.

L’evento è stato organizzato da ALDAI-Federmanager – la maggiore organizzazione territoriale del sistema Federmanager (polo di competenze e punto di riferimento per i servizi ai manager oltre che partner integrante del sistema industriale) – per far conoscere Fondirigenti, il più grande fondo interprofessionale italiano che investe nella formazione dei manager, promosso da Confindustria e Federmanager.

“Da studi scientifici pubblicati dall’Università di Berkeley sulle imprese aderenti a Fondirigenti è emerso che l’aumento dell’1% di investimento in formazione manageriale si traduce in + 0.08% di produttività aziendale” ha spiegato il Presidente di Fondirigenti Carlo Poledrini (FOTO): “Il nostro ruolo diventa quindi fondamentale e dopo aver stanziato ben 5 milioni di euro nel 2016, quest’anno dedicheremo altri 2,7 milioni per la diffusione della cultura digitale e il supporto del passaggio dall’analogico al digitale attraverso iniziative strategiche per l’Industry 4.0 attivate in collaborazione con le associazioni dei soci su tutto il territorio nazionale”.

La conferma dell’opportunità di investire nella formazione dei manager è stata amplificata dall’intervento di Marco Taisch, Professore Ordinario della School of Management Manufacturing Group del Politecnico di Milano: “Il nuovo protagonista nell’Industry 4.0 è e sarà sempre di più il ‘dato’ e i manager devono avere le competenze per gestire questo nuovo fattore: l’attività decisionale avrà tempi sempre più ridotti e dovrà necessariamente essere basata sulla lettura e sull’analisi degli elementi raccolti attraverso le nuove tecnologie” .

Analizzando i trend tecnologici e organizzativi del comparto industria, l’incontro ha messo in luce i fabbisogni di sviluppo delle competenze manageriali derivanti dai cambiamenti nel contesto produttivo e competitivo, nel quadro del Piano Industria 4.0.

“Nel corso dell’ultimo Word Economic Forum di Davos l’intelligenza artificiale è stata indicata come il fattore potenziale che può portare al raddoppio della crescita economica, con un balzo della produttività del 40% dei 12 Paesi presi in esame; tuttavia risulta che tra le posizioni apicali solo il 10% delle persone ha esperienza in campo e che c’è carenza di cultura e formazione digitale.

Un rischio confermato anche dal report di Accenture secondo cui entro il 2020 oltre un terzo degli skill richiesto provengono da competenze che oggi non sono considerate fondamentali” ha sottolineato il Vice Presidente ALDAI-Federmanager, Bruno Villani:”Per questo come associazione riteniamo prioritario attivarci sul fronte della formazione affinché i dirigenti che si trovano oggi sul mercato del lavoro maturino tutte le competenze utili a diventare Manager 4.0..” ha concluso Villani.

In aggiunta ai servizi forniti con Fondirigenti, ALDAI-Federmanager infatti stipula ogni anno importanti accordi per la formazione manageriale di altissimo profilo con Enti e Università: ultimo, ma non per importanza, è la partnership con il MIP – Politecnico di Milano Graduate School of Business.

Michele Angelo Verna, Direttore Generale Assolombarda e Consigliere di Amministrazione di Fondirigenti, dopo aver ricordato gli impatti della quarta rivoluzione industriale sul mondo del lavoro, ha sottolineato l’esigenza di fare “sistema” per affrontare i grandi cambiamenti in atto.

“Nell’incrocio tra manifattura e digitale è il capitale umano che farà la differenza, soprattutto per chi dirige”. Verna ha inoltre ricordato “l’impegno di Assolombarda e le collaborazioni con Fondirigenti sul tema dell’innovazione con il progetto T.I.M.E. 4.0 che si è focalizzato in particolare sui fabbisogni del management delle PMI”.

“Per trasformare l’industria, servono le persone – ha sottolineato il Presidente di Federmanager, Stefano Cuzzilla – Il conflitto tra uomini e robot si può superare attraverso un piano nazionale di sostegno alla crescita del capitale umano. Servono competenze manageriali e professionalità sempre più sofisticate per far fronte alla cosiddetta rivoluzione digitale.

A tal fine Federmanager ha messo in campo numerose iniziative per aggiornare e certificare le competenze manageriali indispensabili a un’industria italiana che sia competitiva e forte sui mercati esteri. Il nostro impegno è massimo perché questa è l’occasione per modernizzare il Paese e non possiamo perderla”.

Nel suo messaggio il Presidente di ALDAI-Federmanager, Romano Ambrogi, ha infine ricordato che “questo evento dedicato alla formazione, elemento fondamentale per i dirigenti d’industria in questo particolare momento storico ed economico, è parte integrante e rilevante del Piano di Sviluppo Associativo triennale (2016-2018) di ALDAI-Federmanager che persegue la finalità di fidelizzare i soci attuali e la diffusione di conoscenza delle attività associative tra i nuovi, e che ha visto la condivisione da parte della Federazione Nazionale”.

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