MILANO – Fondi di caffè come biocombustibile. Vari progetti e iniziative hanno già dimostrato come i residui del macinato possano essere riciclati a fini energetici in modo economicamente conveniente.
Tra gli eco-imprenditori che hanno scommesso su questa idea c’è anche l’inglese Arthur Kay, fondatore della start-up Bio-Bean. L’azienda ha messo a punto un procedimento brevettato che trasforma i fondi di caffè in biodiesel e pellets. Un impianto di trasformazione situato nel Sussex viene rifornito quotidianamente con gli avanzi delle caffetterie.
Il giovanissimo imprenditore (appena 23 anni) ha un profilo anomalo, non essendo laureato in ingegneria, bensì in architettura. L’interesse per i procedimenti industriali di riciclo è nato mentre scriveva la sua tesi di laurea: un progetto per una caffetteria eco-friendly.
“Non sono mai stato un ecoguerrigliero – confessa Kay – ma quando ho scoperto questa tecnologia di riciclo mi è sembrata un’idea fantastica e mi sono stupito che nessuno abbia pensato di utilizzarla su larga scala”.
La svolta per portare il business verde di bio-bean a un livello superiore potrebbe giungere grazie alla vittoria nel Postcode Lottery Green Challenge, un’iniziativa a livello mondiale che premia le start up con i migliori progetti “green”.
Kay punta a utilizzare il denaro del primo premio (mezzo milione di euro) per raggiungere un traguardo importante: riciclare il 40% dei residui di macinato prodotti dalla città di Londra. E utilizzare il biodiesel così ottenuto come carburante verde per i mezzi pubblici della capitale. Secondo quanto calcolato da Bio-Bean, utilizzando il 100% delle 200 mila tonnellate di caffè consumate ogni anno dai londinesi sarebbe possibile risparmiare il corrispettivo delle emissioni di CO2 di un bus che faccia 7.675 volte il giro della terra.
L’azienda punta a estendere le proprie attività anche nel resto del Regno Unito, in nord Europa e negli Usa.
Entusiasta il sindaco di Londra, il vulcanico Boris Johnson, che ha recentemente lanciato il Manifesto della qualità dell’aria. Il programma di Johnson prevede la creazione della più grande flotta europea di bus ibridi per il trasporto pubblico, nonché la sostituzione di tutti i vecchi taxi londinesi con nuovi veicoli dotati di sistemi di combustione ibridi o elettrici, entro il 2018.