MILANO – Sostituire l’olio di palma con gli oli estratti dai fondi di caffè. L’idea è di due imprenditori scozzesi: Scott Kennedy e Fergus Moore. La loro start up ha ricevuto un finanziamento di 235 mila sterline dal programma Zero Waste Scotland.
I co-fondatori della start up hanno sviluppato un processo per estrarre e quindi purificare gli oli contenuti nei rifiuti di caffè, che a loro volta potrebbero essere destinati a vari utilizzi per cibo, prodotti farmaceutici e cosmetici, sostituendo totalmente l’olio di palma.
Come spiega Fergus Moore: “Ci sono oli nel caffè con una vasta gamma di usi in diversi settori. Stiamo sviluppando un processo per estrarli e purificarli. Siamo partiti con la semplice ambizione di trovare un nuovo utilizzo e una nuova vita a ciò che prima era considerato un rifiuto. Avendo lavorato in bar e ristoranti per un certo numero di anni, siamo consapevoli del quantitativo di scarto di caffè inviato costantemente in discarica”.
Durante un’intervista alla trasmissione Good Morning Scotland della Bbc, Moore ha dichiarato che l’azienda sta lavorando affinché il processo sia “attivo e funzionante a Glasgow entro la prossima estate”.
L’olio di palma è a base vegetale ma il processo di estrazione è distruttivo ed estremamente impattante sia dal punto di vista ambientale che etico. Enormi aree della foresta pluviale vengono distrutte per far posto alle piantagioni e diverse specie di animali subiscono una seria minaccia di estinzione come conseguenza diretta della sua produzione.
Esistono comunque anche filiere sostenibili per la produzione dell’olio di palma, come quella messa a punto da Ferrero.