ASOLO (Treviso) – Se l’Italia è la patria dei premi settembre è anche il periodo dei festival letterari e quest’anno Asolo inaugura la prima edizione del Festival del Viaggiatore.
Per tre giorni, dal 25 al 27 settembre, Asolo si trasformerà in un salottino a cielo aperto, dove viaggiatori appartenenti ai mondi della narrativa, della saggistica, della letteratura per ragazzi e della comunicazione, racconteranno le loro storie seduti nei Caffè, nei giardini privati delle ville, nel teatro dedicato alla Duse, sotto la loggia del palazzo della Regione e in altri luoghi dei colli trevigiani.
L’iniziativa, ideata da InArtEventi, vuol stimolare la rinascita culturale dell’antico borgo e contribuire ad arricchire la vocazione di Asolo come meta ambita al turismo internazionale.
Nella città dei cento orizzonti, terra cara a tanti personaggi illustri – artisti, uomini e donne di cultura e viaggiatori – che hanno lasciato traccia del loro passaggio anche nei nomi di vie e strade del borgo (Browning, Bembo, D’Annunzio, Palladio, Stark, Malipiero, Duse, Cornaro, Canova, Lotto, Scarpa) l’accento del Festival approda sul tema del viaggio, inteso come avventura e scoperta, ma anche come viaggio-non viaggio interiore, e alla Xavier de Maistre.
Al Festival è associato un Premio letterario nazionale: il “Premio Segafredo Zanetti – Città di Asolo”. Il riconoscimento è rivolto a un’opera di narrativa italiana pubblicata da case editrici nazionali nel periodo che va dal 1 maggio dell’anno precedente al 31 maggio 2015.
Sono sei i finalisti scelti dal consiglio direttivo del Premio, composto dal direttivo di InARtE20, da giornalisti, librai, scrittori e docenti. La Giuria del Castello è formata da tecnici, sezione della giuria detta “il Cenacolo”, e da cittadini, sezione della giuria soprannominata “gli Asolani”.
I libri in concorso:
La tentazione di essere felici, di Lorenzo Marone (Longanesi)
Tu non tacere, di Fulvio Ervas (Marcos y Marcos)
Gli invincibili, di Marco Franzoso (Einaudi)
Mi ricordo, di Paola Capriolo (Giunti)
L’invenzione della madre, di Marco Peano (Minimum fax)
Verrà il vento e ti parlerà di me, di Francesca Barra (Garzanti).