MILANO – Tratto da una notizia giunta recentemente in redazione sulla mostra di Fermo dedicata a Cristoforo Colombo: «Tra le rivoluzionare novità portate dalle Americhe, che per Colombo e per i suoi coevi, erano Le Indie, nella vecchia e ancora quasi medievale Europa, figurano prodotti fondamentali che poi contribuirono nei secoli a risolvere carestie e malanni di ogni genere.
Tra i numerosissimi alimenti ed erbe portati dal navigatore genovese a Isabella di Castiglia vanno ricordati: mais, caffè, cacao, peperone, patata e fagioli. A Fermo, oltre ai volumi a stampa e incisioni che riproducono le nuove specie vegetali ed animali provenienti dal Nuovo Mondo, sono in mostra scatole lignee usate per contenere “il caffè, la farina di patate e la salsa pariglia” utilizzate a scopo terapeutico ed alimentare ed una farmacia portatile in legno del XVII secolo con ancora gli originari contenitori dei farmaci, in gran parte realizzati con le nuove specie vegetali importate dalle Americhe. ».
L’autore del pezzo probabilmente non sa che la Coffea, pianta originaria dell’Etiopia e dello Yemen, giunse nel Nuovo Mondo appena nel 1723 portata, al termine di un’avventurosa traversata oceanica, dall’intrepido capitano Gabriel de Clieu, che la trapiantò con successo nella Martinica.
Dall’isola, la nuova coltura si diffuse poi anche sul continente.