MILANO – Lennart Clerckx (foto sotto il titolo) è un giovane olandese di 35 anni, fondatore 4 anni fa ad Amsterdam della This Side Up, Tsu. Si tratta di una società specializzata in trading di micro e nano lotti di caffè non commerciali.
Clerckx ha raccontato a Comunicaffè il suo percorso particolare, che lo ha portato avvicinarsi alla più tradizionale ed antica società del settore, le Aziende Riunite Caffè (ARC) avviando una collaborazione piuttosto singolare…..
Lennart, può raccontarci in che modo si è avvicinato al mondo del caffè?
«Innanzitutto, non provengo dallo stesso background degli altri traders, di altre compagnie, avendo studiato Development Economics a Copenhagen. Mi sono imbattuto accidentalmente nel caffè, grazie ad una internship con un agiato produttore danese in Tanzania che voleva vendere la sua produzione direttamente sul mercato danese .
Lo sviluppo di un nuovo punto di vista. Quello di Lennart
«Questo coltivatore aveva quindi bisogno di qualcuno che avesse un’esperienza di marketing. Cosa che io possedevo, avendo un Bachelor in marketing». Quindi ho intravisto l’opportunità unica per combinare il marketing con lo sviluppo, attraverso la storia di questo produttore malgrado la sua attività nasceva più per hobby che per necessità».
«Dopo che ho terminato il mio incarico, ha potuto vendere il suo caffè a tre volte il prezzo che avrebbe ottenuto normalmente. Questo perché era riuscito a mettersi in contatto diretto con i compratori, senza l’aiuto di nessuna organizzazione non governativa per lo sviluppo od il commercio equo, ma soltanto contando su se stesso ed il mio aiuto…»
«E vicino alla sua fattoria, c’erano delle cooperative di produttori di caffè. Loro non avevano assolutamente gli stessi mezzi, non sapevano a chi rivolgersi non conoscendo nessuno in Europa che potesse aiutarli ad ottenere lo stesso risultato che avevo avuto io. Quindi ho pensato di creare una compagnia che aiutasse queste persone. In modo da riuscire in quello che aveva fatto l’imprenditore danese». Ed ecco nata la Tsu.
Quale potrebbe essere il futuro della Tsu?
«Mi immagino un mondo ideale, in cui i torrefattori siano coinvolti direttamente. Sono loro che devono conoscere tutto del loro prodotto. Dal raccolto in avanti, con un rapporto diretto con i produttori».
«Ipotizziamo dunque che in questo mondo ideale io scompaia, che io non esista – I produttori dovrebbero essere in grado di raggiungere il mercato in maniera autonoma, senza intermediari. Penso che in questa realtà utopistica, i produttori debbano poter esser aiutati dai torrefattori. In questo rapporto la mia funzione sarebbe principalmente quella di aiutarli a raggiungersi a vicenda, a conoscersi, in un mondo eticamente .
Pensa che questa possa essere una rivoluzione della sua professione?
«Non necessariamente. Possiamo piuttosto chiamarla, la rivoluzione del commercio. Ma avviene lentamente. I torrefattori si stanno rendendo conto di quanto sia difficile il lavoro degli importatori, per cui in un certo modo felici di affidare a loro le problematiche del caso – la logistica, ad esempio. Quindi, se esistono molti pareri che vedono la figura dell’importatore come in via d’estinzione, io direi che non è e non sarà mai cosi se tutto avverrà nella trasparenza e nella collaborazione ».
«Ognuno ha il proprio ruolo nella filiera, e nessuno è interscambiabile. Gli importatori saranno sempre il collante necessario tra i così numerosi attori della stessa, l’importatore è infatti la sola figura che comprende le esigenze dei vari anelli della catena. Le altre parti della filiera non possiedono sfortunatamente sufficienti competenze per cogliere tutte le sfumature, ed evitare i molti ostacoli o risolvere i problemi che si presentano sfortunatamente quasi sempre in corso d’opera.».
Lei è interessato ad espandere il giro di affari della sua compagnia Tsu – This Side Up – ma in che modo si differenzierebbe dai suoi concorrenti?
«Il prodotto che noi proponiamo è diverso, non seguo gli stessi schemi che le altre aziende adottano. La collaborazione tra gli attori della catena è totale e trasparente, cosi come sono totali e trasparenti i ricarichi applicati . Se vi sarà dell’eccesso di utile, verrà ridistribuito previo accordo tra tutti gli attori. Come vede, sono in grado di apportare idee innovative, in quanto non seguo gli stessi schemi di altri importatori di caffè non-commerciali.».
Che cosa prevede per il futuro della sua compagnia?
«Nel futuro, penso che i produttori di caffè non commerciali debbano avere un proprio agente per esser rappresentati. Nel mio caso vedo tutti produttori le origini come parte integrante di TSU , la mia compagnia».
Ma quindi, quale apporto potrà dare a TSU le Aziende Riunite Caffè?
«Lavoro e continuerò a lavorare in totale autonomia. Non ho mai saputo tutti i segreti di mercato che stanno dietro l’arte dell’importazione. Sono autodidatta, ma ho avuto la fortuna di avere avuto accesso ad una conoscenza sufficiente per redigere dei buoni contratti, buoni per tutte le parti coinvolte. Forse, posso essere stato piuttosto ingenuo sino ad ora nella gestione dei rapporti , ma sostanzialmente, le Arc hanno scelto di aiutare Tsu considerandomi come un etico sognatore nel mondo del caffè».
Così il sogno di Lennart è sostenuto da Aziende Riunite Caffè
Spiega Franco Tesoro Tess: «Il nostro compito è quello di fare in modo di portare quanto più vicino possibile alla realtà il sogno di Lennart. E ciò senza nessun ritorno economico per noi, anzi….. Le Arc aiuteranno Tsu al raggiungimento di un modello anche per loro economicamente sostenibile, (cosa che non era stata cosi nei primi 4 anni) nella migliore maniera possibile, al più presto possibile.»
«Il fine ultimo è di preservare il pensiero di Lennart il più vergine possibile, con questo nuovo modo di vedere il mercato e di proporre caffè non commerciali, cioè di alta gamma, con una modalità differente da quella a cui il mercato è abituato. Suggerendo ed applicando nozioni pratiche a tutto tondo, dalla logistica al trading che possano equamente remunerare tutti gli attori, le Arc cercheranno di mantenere vivo il sogno utopistico di Lennart, senza interferire con la sua idea originaria. I risultati di questa collaborazione, se ci saranno, si vedranno soltanto nel medio-prossimo futuro ».