BERLINO – “A Berlino (foto), se si parla di caffè, c’è un vuoto di mercato. Aldilà di quattro o cinque posti che pongono una certa cura e attenzione ai dettagli, i cosidetti coffee-shop della “Third wave coffee“, e di altre sparutissime eccezioni non è facile trovare un buon espresso, anche in locali, ahimè, italiani che non pongono sufficiente cura né nella scelta di miscele di qualità, né tanto meno nella preparazione delle bevande a base di caffè o nella manutenzione delle attrezzature, convinti erroneamente che il tedesco medio non capisca nulla e che una volta seduti nel loro locale per pranzare o per cenare, poi finiscano per consumare anche il loro caffè. La “mission” dietro Lekkamokka, il mio bar-caffetteria, è quella di aiutare a colmare questo vuoto”.
Catanese con un passato da giramondo, Fabio Adesso non è un semplice amante del caffè, ma un vero e proprio professionista che sulla gastronomia ed in particolare sui chicchi neri ha impostato buona parte della propria vita. E’ per questo che ha aperto un piccolo, ma carinissimo bar a Mitte, su Rosenthaler Strasse 62, in una posizione strategicamente ottima se si sta facendo una passeggiata turistica nella zona di Hackescher Markt e si vuole prendere un buon caffè o pranzare con uno dei suoi piatti da tavola calda (nello specifico io ho provato le lasagne, sono molto buone).
“A metà degli anni ‘90, dopo una lunga parentesi ad Helsinki e Copenhagen, dove aprii il mio primo ristorante, tornai in Italia e lavorai per circa 7 presso un’azienda siciliana del caffè leader del settore torrefazione. Dopo essere andato a New York per una consulenza per l’apertura di un nuovo negozio di specialità italiane, rientro in Italia, ma mi sposto subito a Dublino con l’idea di aprire un nuovo ristorante. Destino vuol che anziché aprire il ristorante finisca a lavorare per Citibank e da lì vada poi a fare il manager per un’altra società americana di gestione di Hedge Funds. Dopo circa 7 anni in Irlanda, stanco delle multinazionali, mi trasferisco a Barcelona, dove aprò “Zammù”, ristorante di cucina mediterranea con forte accento siciliano, che riscontra un certo successo di critica e di pubblico. Le vicende della vita vogliono però che dopo 5 favolosi anni in Spagna, debba rientrare in Italia, nel 2009, per prendermi cura di affari di famiglia. Nel 2012, avendo sistemato gli affari di famiglia e con un aria in Italia fattasi nel frattempo irrespirabile, decido di venire a Berlino, che mi “chiamava” già da diverso tempo”.
Nel mondo del Caffè, vige la regola delle “Cinque M” per la preparazione di un espresso perfetto: Macchina, Macinatura, Miscela, Mano (del barista) e Manutenzione. Alcuni vecchi baristi ne aggiungerebbero anche una sesta, la “mancia”, ma Fabio, intanto cerca di rispettare al meglio le altre cinque.
Le miscele di Lekkamokka vengono appositamente preparate appositamente in Sicilia da una piccola torrefazione artigianale che è sul mercato dagli anni ’50 secondo il gusto e l’esperienza di Fabio, e saranno tra breve disponibili anche in distribuzione all’ingrosso per altri operatori della gastronomia su Berlino. Ogni singola varietà di caffè crudo è tostato prima singolarmente e sono ben tre le miscele tra cui si può scegliere. Lekkamokka è aperta da circa sei mesi.
“Finora la mia esperienza berlinese, seppur sia solo di un anno e mezzo, mi ha confermato molte delle aspettative che nutrivo soprattutto riguardo la qualità della vita. I ritmi sono piuttosto blandi, e c’è una relativa tolleranza tra i suoi abitanti. L’unica cosa che non mi piace è ascoltare i tanti berlinesi d’adozione, spesso anche italiani, che solo perché sono arrivati prima si sentono in diritto di dare sentenze sulla città e fare la morale su tutto. Non è ovviamente tutto oro quello che luccica, e sopratutto molte cose sono probabilmente destinate a sparire o a trasformarsi, ma finché dura cerchiamo di goderci e rispettare ciò che c’è”.
Fonte: zingarate.com
Per leggere l’originale: http://www.zingarate.com/network/berlino/lekkamokka-se-il-caffe-a-berlino-arriva-direttamente-dalla-sicilia.html