giovedì 19 Dicembre 2024
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Lego crea la caffettiera in mattoncini per il nuovo store a Napoli

Gennaro Capodanno: “Quest’apertura rappresenta una novità molto significativa per il quartiere collinare – sottolinea Capodanno – dal momento che nella maggior parte dei casi, negli ultimi tempi, a ogni chiusura di un’attività commerciale è seguita l’apertura di un’attività per la vendita e la somministrazione di cibi e bevande, con particolare riferimento ai tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano, con l’installazione, dinanzi all’esercizio, di enormi gazebo, con ombrelloni, sedie e tavolini, che hanno di fatto reso oltremodo difficile il passaggio dei mezzi autorizzati, con particolare riferimento a quelli di soccorso, anche per l’assenza di un progetto unico che uniformasse, per collocazione, dimensioni e materiali, tali strutture."

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MILANO – La cuccumella trova una forma nuova e diventa un gioco in piccoli blocchi iconici. Lego propone una riproduzione in mattoncini della tradizionale caffettiera napoletana in occasione dell’inaugurazione del nuovo punto vendita il prossimo 9 giugno in via Scarlatti a Napoli. Riportiamo di seguito l’articolo di Mario Esposito pubblicato sul portale L’Occhio di Napoli.

Il nuovo store Lego a Napoli

NAPOLI – Per i tantissimi appassionati dei mattoncini, con cui si può realizzare praticamente tutto, si tratterà di un appuntamento imperdibile. Per l’occasione, la celebre azienda danese ha pensato a una furba operazione di marketing adatta a Napoli: una riproduzione in mattoncini della tradizionale caffettiera napoletana di eduardiana memoria, come riportato dal Corriere del Mezzogiorno.

Nei locali di via Scarlatti, con accesso dal civico 114, apre uno store della Lego, l’azienda nota in tutto il mondo fondata in Danimarca nel 1932 da Ole Kirk Christiansen, la quale festeggia i 90 anni di vita.

Il suo nome fu creato nel 1934 dalla sintesi di due parole danesi ” leg godt” che in italiano si traducono con “gioca bene”.

A dare la notizia è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da sempre attento alle vicende e alle trasformazioni che riguardano il terziario commerciale del quartiere collinare che, con circa 1.600 attività a posto fisso, alcune delle quali della grande distribuzione, rappresenta il più importante centro commerciale del capoluogo partenopeo.

L’importanza del nuovo punto vendita

“Quei locali – ricorda Capodanno – prima che arrivasse l’azienda Dmail ospitavano uno store della ditta francese di abbigliamento femminile Promod. Ancor prima ospitavano uno degli esercizi commerciali più conosciuti e antichi del Vomero, che molti vecchi vomeresi ricordano ancora: il negozio di abbigliamento della ditta Pasquale Coppola”.

“Quest’apertura rappresenta una novità molto significativa per il quartiere collinare – sottolinea Capodanno – dal momento che nella maggior parte dei casi, negli ultimi tempi, a ogni chiusura di un’attività commerciale è seguita l’apertura di un’attività per la vendita e la somministrazione di cibi e bevande, con particolare riferimento ai tratti pedonalizzati di via Scarlatti e di via Luca Giordano, con l’installazione, dinanzi all’esercizio, di enormi gazebo, con ombrelloni, sedie e tavolini, che hanno di fatto reso oltremodo difficile il passaggio dei mezzi autorizzati, con particolare riferimento a quelli di soccorso, anche per l’assenza di un progetto unico che uniformasse, per collocazione, dimensioni e materiali, tali strutture.”

“A patirne anche i pedoni che sovente devono effettuare dei veri e propri slalom per poter passeggiare nei suddetti tratti pedonalizzati “.

La svolta

“Una situazione – puntualizza Capodanno – che di fatto ha trasformato l’antico “quartiere dei broccoli” nel “quartiere del fast food”, con l’eccessivo proliferare di attività destinate al consumo di prodotti alimentari, che oramai invadono piazze e strade di buona parte del territorio, occupando, con le loro strutture, anche i marciapiedi antistanti.”

“Il tutto a fronte della scomparsa continua e costante della maggior parte delle attività commerciali storiche di altri settori, principalmente dell’abbigliamento e degli accessori “.

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