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venerdì 22 Novembre 2024
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Ecco chi sono le signore dei Locali storici d’Italia

Sei gli antichi locali che entrano nella quarantesima edizione della Guida, quest’anno dedicata al lato femminile dei Locali storici d'Italia. Una lunga introduzione per raccontare, in un percorso inedito, le donne straordinarie che hanno dato impronte indelebili ai più antichi e prestigiosi alberghi, ristoranti e caffè letterari del nostro Paese

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MILANO – L’ottocentesca Chiaretta Francesconi del Caffè Florian, compagna dello scultore Canova. Anne Mary Babington e Isabel Cargill, creatrici del leggendario Babington’s Tea Rooms a Roma. Kreszenzia Weisskopf Glatt anima dell’Hotel Adria di Merano e pioniera del wellness. Maria Romilda Albert, la ‘Signora’ del Bellevue di Cogne, che salvò l’albergo dalla guerra; Emma Hellenstainer dell’Hotel Elefante di Bressanone, alla quale nel 1899 l’Imperatore Francesco Giuseppe conferì la Croce d’oro al merito.

Ma anche contemporanee imprenditrici d’eccezione, come Marisa Manaigo dell’Hotel de la Poste di Cortina che accolse Hemingway; Cristina Nardini depositaria dei segreti dell’omonima Grapperia di Bassano; Elvira Chiosi del Ristorante Bersagliera di Napoli, nipote della fondatrice Donna Emilia, figlia di un bersagliere; Donna Livia Russo anima dell’Excelsior Vittoria di Sorrento; Vera Del Papa artefice dello stile del Grand Hotel Cocumella di Sant’Agnello; Fiammetta Gemmi della Pasticceria Gemmi di Sarzana, creatrice del concorso lirico internazionale “Spiros Argiris”, Linda Valenza che ha ricreato l’accoppiata culturale del Caffè Paszkowski e del Gilli di Firenze com’era nell’Ottocento, Maria Alberti, custode delle storiche ricette della Pasticceria Lanfranchi di Cremona.

Sono solo alcune delle “Signore dei Locali storici d’Italia” alle quali è dedicata la quarantesima edizione della Guida Locali storici d’Italia, donne straordinarie alle quali rende omaggio la lunga introduzione “Imprenditrici coraggiose e sognatrici”, suggerendo un itinerario ideale molto particolare che invita a conoscerle e a incontrare chi è tuttora al timone. In tutto, la Guida presenta vicende e personaggi dei 240 più antichi e prestigiosi alberghi, ristoranti, pasticcerie, confetterie, grapperie e caffè letterari che hanno fatto la storia del nostro Paese.

Sei gli antichi locali che entrano in questa edizione della Guida: il Ristorante Nonno Rossi di Bologna, 1933, guidato da , aperto dall’aviatore Mario Rossi come punto di ristoro per gli ufficiali dell’Aviazione Italiana che si addestravano all’Aero Club di Bologna e, per anni, anche biglietteria, check-in e sala d’attesa della prima aerostazione della città, in attesa che venisse costruito l’attuale aeroporto.

L’Hotel Bernini Palace di Firenze, 1840, che fu dimora di parlamentari e senatori negli anni di Firenze capitale del Regno d’Italia, quando Camera dei Deputati e Senato erano a Palazzo Vecchio, e che conserva la Sala detta del Parlamento, affrescata con i ritratti dei protagonisti del Risorgimento italiano, che era la Buvette dei politici.

Il Ristorante Harry’s Bar Firenze, nato da una latteria di via del Parione degli anni Quaranta del Novecento che il barman dell’Excelsior Enrico Mariotti, nel 1953, con il nome suggerito dall’amico-collega Giuseppe Cipriani di Venezia, trasformò in leggenda con le soste di Paloma Picasso, Margot Hemingway, Paul Newman, Elizabeth Taylor, Burt Lancaster, e trasferì poi, elegantissimo sul lungarno.

L’antichissima Locanda del Cerriglio di Napoli, del 1288, famosa taverna del porto dove, il 24 ottobre del 1609, all’uscita da una cena, Caravaggio venne assalito e sfregiato; qui, tra buon cibo, vino e donne di piccola virtù, sostava Giambattista Basile, autore di “Lo cunto de li cunti”; chiusa dopo il Risanamento di Napoli del 1885 e salvata perché adibita a magazzino, ha riaperto nel 2014 dopo un decennio di restauri.

Rientra il Caffè Pasticceria Balzer di Bergamo, 1850: salotto ed elegante sosta della passeggiata domenicale, venne lanciato dalla Callas, Mastroianni e Gassman come ritrovo degli artisti del dirimpettaio Teatro Donizetti; finemente restaurato nel 2014, compresa la bella sala banchetti al primo piano, sforna di nuovo la grande tradizione dei dolci tipici che lo resero famoso, come la “Donizetti”, la “Polenta e osei”.

Infine, il Ristorante Antica Bottega del Vino di Verona, 1890, è illustre superstite delle cento osterie che, un tempo, punteggiavano la città, luoghi di riunione delle corporazioni e delle categorie: qui si dava appuntamento il nucleo dei poeti dialettali intorno a Berto Barbarani, cantore di Verona per antonomasia, a cui si univano i giornalisti dell’Arena e del Gazzettino. Acquisita e salvaguardata dal 2011 dall’Associazione “Famiglie dell’Amarone d’Arte”, conserva gli splendidi interni dell’epoca e le ricette della tradizione.

Edita dall’Associazione Locali storici d’Italia, libero sodalizio culturale nato nel 1976 e presieduto da quest’anno da Pietro Romanengo di Genova, la guida – 240 locali e 327 pagine bilingue italiano- inglese – è illustrata al tratto dal pittore Gianni Renna, come usava nelle guide ottocentesche, e diretta da Claudio Guagnini. Viene distribuita gratuitamente dall’Associazione a chi ne fa richiesta, con il solo contributo delle spese di spedizione, ed è disponibile presso i locali associati.

L’Associazione Locali storici d’Italia è un sodalizio culturale senza scopo di lucro con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che, da 40 anni, promuove la valorizzazione e la tutela degli antichi locali – alberghi, ristoranti, bar, caffè, pasticcerie, confetterie – che hanno almeno 70 anni di vita e acquisito fama e rinomanza storica attraverso avvenimenti e soste di personaggi celebri. I Locali storici d’Italia sono agli indirizzi localistorici.it, localistorici.com, localistorici.eu, historicalplaces.com.

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