ZURIGO, Svizzera – Costano molto di più del caffè macinato, a conti fatti. Eppure non c’è partita.
Le capsule non sono più solo una moda. Sono un acquisto ponderato, prediletto per comodità e varietà di gusti offerti.
Ma la notizia, oggi, è un’altra.
Non che la gente ne compra proprio tante, ma che le compra soprattutto online: tanto da trainare il fatturato dell’e-commerce, che per la prima volta supera quello dei centri commerciali.
Il successo di Nespresso.ch
In testa Digitex Galaxus, 704 milioni di franchi; seguono Zalando.ch, 534 milioni e Amazon.de, 475.
Ma è il quarto posto della classifica a suscitare maggiore interesse e fornire un’interpretazione, più o meno credibile, del sorpasso.
Ecco infatti Nespresso.ch, 375 milioni: fra le prime aziende al mondo, assieme a Lavazza, a credere nel potenziale del commercio online del caffè sotto forma di cialda e capsula.
C’è spazio per tutti
Un business che, neanche troppo lentamente, ha convinto poi i più piccoli: davanti a incrementi così sensibili delle entrate dei colossi del caffè, anche le torrefazioni più modeste nelle dimensioni, ma non nelle ambizioni, hanno cominciato a ritagliarsi un proprio spazio sul web. E ad aumentare, come previsto, gli introiti.
«I centri commerciali non possono competere»
Il fatto è, ammette Marcel Stoffel, direttore del Consiglio svizzero degli shopping center, che «i centri commerciali non possono competere con internet».
Considerazione già sentita, fin scontata nel suo essere così ribadita. Dunque, a negozi e supermercati non resta che gettare la spugna, attendere la fine? Ma va’. C’è ancora speranza.
Non resta che reinventarsi
Ecco come – «Lo shopping center, in quanto tempio del consumatore, così com’è concepito ha fatto la sua storia. Deve reinventarsi».
Riunendo magari, in quella sede, differenti servizi. Opportunità di praticare sport, scuole di cucina, medici e – perché no, suggerisce – studi di yoga. Allora sì che potrebbe continuare ad avere qualcosa da dire.
Sara Bracchetti