MILANO – La rete di caffetterie in franchising Starbucks ha “liberalizzato” il dress-code delle proprie dipendenti. Ora le cameriere e le bariste possono tingersi i capelli come meglio credono e possono esporre anche i loro tatuaggi. Nelle nuove linee guida della società si invita ad “aprire gli armadi e a essere felici”.
Ma la tendenza a lasciare i dipendenti alla loro creatività non riguarda soltanto Stabucks. Anche altri network in franchising negli Stati Uniti come Walmart stanno venendo incontro ai bisogno dei loro dipendenti. In particolare, gli impiegati di Walmart avevano proposto di allentare le regole sul dress-code per allentare la morsa del caldo.
Altre particolarità. La catena di ristorazione in franchising Jimmy John’s chiede ai propri lavoratori di coprire le caviglie (già, le caviglie). Un’altra catena di supermercati in franchising, Publix, non accetta la barba, ma solo i baffi.