MILANO – Ognuno dirà la sua sul particolarissimo design scelto per la Starbucks Reserve roastery e dalla sua designer Liz Muller per arredare gli interni del primo locale in Italia. Ma su un punto non si discute: sulla superficie interna di 2.300 metri quadrati, più terrazza all’esterno. Ecco tutto quello che c’è da apere su questo spazio speciale destinato a far sognare.
- La Roastery milanese di Starbucks è la prima delle 3 al mondo. Per ora: ne sono in programma almeno altre 3 a New York e Chicago poi a Tokyo. Il locale è stato pensato perché i clienti abbiano uno sguardo a 360 gradi sull’arte e la scienza della torrefazione del caffè. Offrendo un’inedita visione sul processo di produzione. Gli avventori possono osservare tuti gli impianti, dalla tostatrice alla vasca di raffreddamento alla speciale camera di degassificazione e la linea di confezionamento che è dell’azienda italiana Goglio.
2. Da notare che la tostatrice è stata progettata e costruito dalla Scolari Engineering Spa a Cinisello Balsamo, alle porte di Milano. La Scolari è una azienda storica del settore, è a conduzione famigliare ed è specializzata nella produzione di impianti per la lavorazione del caffè. L’azienda milanese vanta una collaborazione decennale con Starbucks. Tutti i macchinari Scolari sono già impiegati nelle torrefazioni di Starbucks sparse nel mondo e in quelle destinate alla grande distribuzione. Ma questa è la prima volta che una tostatrice Scolari fa il suo ingresso in una Reserve roastery.
3. Nel cuore della Roastery di Milano campeggia una botte in bronzo alta 6 metri e mezzo, che si dispiega, ricordando lo sbocciare di un fiore. E lascia intravedere l’interno della camera di degassificazione che rappresenta uno dei processi naturali della torrefazione. Questa botte, che è unica nel suo genere, capace di aprirsi durante il processo di produzione, riflette l’impegno della Roastery nei confronti della trasparenza verso il cliente.
L’uso del bronzo è un omaggio a Milano
4. La botte rappresenta il punto focale di ogni Starbucks Reserve roastery ma, a differenza di quelle di Shanghai e Seattle che sono fatte in rame, quella della Roastery milanese è in bronzo. Schultz ha deciso così quando ha notato che il bronzo è un materiale molto usato nel design e nell’architettura della città.
5. Il colore. Discostandosi nettamente dalle Roastery di Shanghai e Seattle, che si distinguono per le tonalità scure ed intense, la Roastery di Milano è un esplosione di luminosità e di colori. Dal marmo che ha i toni preziosi del gioiello e che è utilizzato in tutti gli spazi anche nell’accesso ai silos per la torrefazione e per il grande tabellone, questi colori celebrano Milano e il suo statusiconico di capitale della moda e del design.
Il tabellone della Solari di Udine
6. Una curiosità. C’è un grande tabellone in ogni Roastery, ma è la prima volta che ne viene installato uno nel Paese del suo inventore e nel Paese in cui viene prodotto dalla storica azienda Solari, la stessa dei maxi tabelloni delle stazioni e degli orologi iconici con le cifre a foglietto. Questo tabellone, che è costruito a Udine nella storica fabbrica di orologi da torre e campanile, è caratterizzato da una tonalità di verde acceso ispirato alla coffee card della Starbucks Reserve Ethiopia Kayan Mountain Farm.
7. Intorno all’ingresso della Roastery si trova una rappresentazione visiva a tutto campo della storia di Starbucks e del suo caffè, incisa nell’ottone da artigiani locali, e brunita per ottenere una finitura sfumata e retroilluminata che dà calore alla narrazione.
8. Concepito in collaborazione con l’azienda di visualizzazione di dati Accurat, la parete offrità l’opportunità di accedere ad una esperienza di realtà aumentata (Ar nell’acronimo in inglese), che permette agli ospiti di puntare il proprio telefono cellulare verso l’immagine per approfondire la storia dell’azienda fondata da Howard Schultz. Questa esperienza di realtà aumentata si estende a tutta la Roastery, dando la possibilità ai clienti di conoscere più a fondo l’arte e la scienza della produzione del caffè in tutto lo spazio.
9. C’è un evidente richiamo ai numerosissimi bar di Milano che hanno il bancone in marmo. E la Roastery è il primo locale di Starbucks a mondo ad utilizzare questo materiale per il piano dei suoi banconi. Tutto il marmo dei bar interni è stato ricavato da un unico blocco di marmo. Si tratta di marmo Calacatta Macchia Vecchia. Il blocco pesava da 30 tonnellate e proveniva dalle famose cave della Toscana.
Perché Schultz ha voluto che tutti i banconi della Starbucks Reserve roastery in marmo fossero riscaldati
10. E c’è una curiostà formidabile. Sì perché mentre tutti i banconi in marmo possono risultare freddi al tatto, tutti i bar della Starbucks Reserve roastery sono riscaldati internamente. In particolar modo nelle giornate più fredde, che a Milano non mancano mai. Questo a simboleggiare il calore e l’ambiente accogliente che Starbucks intende creare in ognuno dei suoi locali in tutto il mondo.