MILANO – Novità dal mondo Lavazza, per lo meno sul piano delle dichiarazioni. Nessun movimento verso nuove acquisizioni. Perché la priorità attuali sono tutte puntate sul consolidamento di quelle effettuate nello scorso anno. La Borsa, dunque, resta un fattore secondario ancora una volta.
Lavazza: parla il vicepresidente
Marco Lavazza si è espresso in merito, a margine di un convegno a Verona organizzato dalla Confindustria.
“Sicuramente è un vantaggio per noi non essere quotati e restare indipendenti guardando sul lungo periodo. In questo momento però, la Borsa non è assolutamente una nostra priorità”, ha spiegato.
“Abbiamo solidità, abbiamo cassa per potere andare avanti con le nostre gambe. La Borsa potrebbe essere presa in considerazione; ma a prescindere dal bisogno di cassa, che in questo momento non abbiamo”.
Marco Lavazza ha aggiunto che il gruppo punta a crescere negli Stati Uniti
Mentre in Italia punta alla stabilità, dal momento che crescere ulteriormente, avendo già quasi la metà del mercato, è difficile.
“Sicuramente prima di pensare a nuove acquisizioni dobbiamo consolidare quanto fatto lo scorso anno; che non è poco, anche perché sono state acquisizioni molto pesanti per certi versi”.
Marco Lavazza ha anche rivendicato i 122 anni di storia dell’azienda: «Avere una visione di lunghissimo periodo fa parte di noi, con la cultura del rispetto per il lavoro e la materia prima. Abbiamo adottato il bilancio di sostenibilità quando non era un obbligo, e non ci limitiamo all’ aspetto ambientale. Anche il nostro calendario diventa un mezzo per parlare di questi temi».
Dallo stesso palco ha parlato anche Günter Pauli, uno dei protagonisti del calendario Lavazza 2018. E vicino all’azienda torinese nel processo di preparazione delle capsule compostabili un progetto nato dalla collaborazione tra Lavazza e Novamont.
Pauli, fondatore di Blue economy, ha parlato di modelli da cui trarre ispirazione, di lampade led capaci di svolgere ciascuna la funzione di un piccolo satellite per la trasmissione dei dati abbattendo i costi e aumentando drasticamente la velocità.
Ma anche di di imbarcazioni che viaggiano con l’ energia del mare e del sole. E di foreste sottomarine di alghe per produrre gas in Paesi privi di risorse da sfruttare. Futuro lontano? No, vicinissimo e talvolta già presente.