di Augusto Grandi*
Lavazza continua a vincere sui campi da tennis. Che si tratti di terra rossa, di campi in erba o di cemento, il gruppo torinese è ormai presente in tutte le manifestazioni più importanti. E da quest’anno Lavazza è anche il caffè ufficiale degli US Open, per portare l’aroma italiano all’interno dell’Arthur Ashe Stadium.
E’ stato infatti raggiunto un accordo pluriennale con la federazione americana di tennis (USTA) e, in questo modo, diventano 3 i tornei del Grande Slam “vinti” dal gruppo torinese che si era già aggiudicato il Roland Garros e Wimbledon.
«Il tennis ed il caffè – sostiene Marco Lavazza, vicepresidente del gruppo di famiglia – condividono molti valori, tra cui la tradizione, l’innovazione, la portata internazionale e, soprattutto, la passione».
Inoltre il vicepresidente ricorda che gli Stati Uniti rappresentano un mercato estremamente importante per Lavazza e l’azienda ha così deciso di presentare l’esperienza del caffè italiano per l’intera durata degli US Open, con la possibilità di servire il vero caffè italiano ad oltre 700mila persone tra atleti e spettatori.
Lavazza sarà presente con due nuovi bar, in vari spazi commerciali (ristoranti, suite, players lounge, sala stampa) e in tutte le aree di accoglienza. Inoltre sarà allestito uno spazio promozionale per offrire agli ospiti dei campioni gratuiti da gustare a casa.
Dal 2 al 4 settembre il Mobile Café Lavazza ha offerto caffè americano ed espresso in tutta Manhattan ed alla stazione ferroviaria utilizzata dagli appassionati che si recano allo stadio per assistere alle partite del mattino. Alla fine le tazze sono state 700.000.
La partnership con gli US Open rappresenta, per Lavazza, la maggiore sponsorizzazione del tennis in America del Nord, dopo il BnP Paribas Open – Indian Wells in California e la Roger Cup in Canada.
Ma l’attenzione del gruppo italiano nei confronti del tennis è evidenziata anche dalla scelta di Caroline Wozniacki, quarta al mondo nelle classifiche femminili del tennis, come ambasciatrice del brand torinese.