Il Gruppo Lavazza aveva presentato lo scorso dicembre un’offerta vincolante per l’acquisizione del 100% del capitale sociale della società francese MaxiCoffee (ne abbiamo parlato qui). Come abbiamo già scritto l’attività dell’importante gruppo transalpino si rivolge sia a clienti privati sia ad attività commerciali attraverso la sua articolata piattaforma e-commerce e una rete di 60 punti commerciali presenti in tutta la Francia.
Ma MaxiCoffee significa anche una rinomata École du Café con sedi a Bordeaux, Marsiglia e Parigi, ed i suoi “Concept Store”.
Un’operazione molto complessa tanto che per rilevare MaxiCoffee quattro grandi banche, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Bnp Paribas-Bnl stanno finalizzando un finanziamento di complessivi 500 milioni articolato in due tranche.
In occasione dell’annuncio dell’offerta vincolante Antonio Baravalle, amministratore delegato del Gruppo Lavazza aveva dichiarato: “L’acquisizione di MaxiCoffee ci consentirà di consolidare il nostro posizionamento in Francia, da sempre un mercato chiave per il Gruppo, e di rafforzare la nostra presenza nell’e-commerce accrescendo il presidio nel mercato B2C/consumer”
Baravalle aveva anche spiegato che “l’operazione si inserisce perfettamente nella nostra strategia di sviluppo internazionale e, in particolare, ci permette di estendere la nostra già eccellente e capillare rete di vendita e di partner distributivi con una realtà solida e leader nel proprio mercato di riferimento, che condivide con Lavazza gli stessi valori: qualità del prodotto, una vision di lungo termine e forte attenzione verso i propri dipendenti e stakeholder”.
“La nostra strategia prevede di supportare l’ulteriore sviluppo di MaxiCoffee – aveva concluso – che manterrà il suo profilo di piattaforma e-commerce multibrand e resterà indipendente. Il nostro ingresso non andrà a modificare in alcun modo il suo modello di business di successo, al contrario ne favorirà la crescita grazie all’attivazione dei nostri piani di sviluppo internazionale”.
Ma veniamo a questa nuova fase della vicenda Gruppo Lavazza-MaxiCoffee attraverso un estratto dell’articolo pubblicato sul portale Nord Est Economia.
La chiusura dell’acquisizione di Lavazza
Le banche sono pronte a consentire a Lavazza l’acquisizione del 100% di MaxiCoffee. Secondo fonti stampa (lo scrive quotidiano romano Il Messaggero) Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Bnp Paribas-Bnl stanno finalizzando un finanziamento di complessivi 500 milioni articolato in due tranche: linea A di 100 milioni sotto forma di revolving credit facility (rcf); linea B di un term loan. Il prestito, che è strutturato a condizioni di mercato, suddivide il rischio in tranche uguali di 125 milioni tra i quattro istituti
Il Gruppo Lavazza aveva annunciato a dicembre di aver presentato un’offerta per l’acquisizione del 100% del capitale sociale della società francese.
L’attività del Gruppo Maxicoffee si rivolge sia a clienti privati che ad attività commerciali attraverso la sua piattaforma e-commerce, una rete di 60 punti commerciali presenti in tutta la Francia, la sua École du Café e i suoi concept store.
MaxiCoffee offre una varietà di 8.000 prodotti tra più di 350 marchi differenti di caffè (in grani, macinato e in capsule) e un’ampia gamma di macchine da caffè espresso, caffettiere, macinacaffè e accessori. Il capitale dell’azienda è oggi detenuto dal fondatore Christophe Brancato, da 21 Invest e da altri azionisti di minoranza.
A seguito dell’acquisizione, il Gruppo Lavazza diventerà azionista di maggioranza e Christophe Brancato reinvestirà nel capitale di MaxiCoffee con una quota di partecipazione minoritaria e manterrà la carica di presidente.
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