domenica 22 Dicembre 2024
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Lavazza promuove il podcast sulla cultura del caffè, CHORA “Tazzine”

Dal 13 novembre ogni sabato per 5 episodi sulle principali piattaforme audio (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast). La voce narrante di una tazzina ripercorre la storia del caffè espresso e le vicende che sono nate proprio davanti a questa bevanda ormai icona della cultura italiana

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MILANO – La nascita del caffè espresso a Torino nel 1884 e la sua evoluzione in rituale nella vita quotidiana delle persone è una vicenda che si intreccia profondamente con la storia del nostro Paese. Davanti alle tazzine di espresso nei bar cittadini si sono pensate strategie politiche, decise spedizioni avventurose, immaginati romanzi. Per celebrare questa incredibile storia, CHORA – la podcast company italiana, fondata nel 2020 da Guido Maria Brera, Mario Gianani, Roberto Zanco e Mario Calabresi che la dirige – presenta “Tazzine”,
una serie podcast in 5 episodi da circa 20 minuti ciascuno, promossa da Lavazza che racconta la straordinaria rivoluzione del caffè espresso a partire dalla Torino di fine Ottocento.

CHORA e Lavazza raccontano la storia dell’espresso

A narrare il racconto è una tazzina di caffè – a cui dà voce la giornalista Francesca Pellas – che ripercorre un viaggio nel tempo fatto di ricordi ed episodi singolari, come il primo tracollo nervoso di Nietzsche nel suo soggiorno torinese, la pianificazione della famosa spedizione Artica dell’ammiraglio Cagni, o la storia del bicerin, deliziosa bevanda che porta il nome del locale torinese dove fu inventata e che vanta una lunga tradizione di imprenditoria femminile. A questi momenti si alterna anche il narrato di alcune tappe chiave che hanno scandito la storia dell’espresso: dall’invenzione della prima macchina da parte del torinese Angelo Moriondo nel 1884, fino all’arrivo della macchina espresso moderna inaugurata dal milanese Achille Gaggia e alle origini di Lavazza a partire dal suo fondatore, Luigi Lavazza.

In ogni puntata di “Tazzine” un ospite speciale approfondisce e arricchisce con aneddoti la storia narrata: Mario Calabresi, giornalista, scrittore, nonché direttore, co-fondatore di CHORA legato a Torino per motivi famigliari e professionali, Massimo Gramellini, torinese doc, giornalista, scrittore ed editorialista del Corriere della Sera, Giulia Blasi, scrittrice e giornalista specializzata in temi relativi alla condizione femminile e al femminismo, Eugenio Cesaro il frontman della band torinese Eugenio in Via Di Gioia, e Giorgia Mecca, giornalista sportiva che scrive di tennis per il quotidiano Il Foglio e per l’edizione torinese del Corriere della Sera.

Nell’episodio conclusivo la tazzina fa l’incontro inaspettato di una pallina da tennis, cui cede il testimone per riavvolgere ancora una volta il nastro della storia italiana nel rapporto fra Torino e il tennis. La città sabauda, che proprio in questi giorni è la nuova capitale mondiale dello “sport bianco”grazie alla presenza degli ATP Finals – di cui Lavazza è Platinum Partner – e il suo celebre caffè Florio furono infatti a fine Ottocento il luogo di fondazione del primo club di tennis completamente italiano.

Il podcast “Tazzine”, scritto da Ilaria Orrù con la supervisione editoriale di Sara Poma, è disponibile su tutte le app free (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast) e su Choramedia.com a partire dal 13 novembre con un nuovo episodio rilasciato ogni sabato.

Gli episodi del podcast:

Episodio I – Filosofia dell’espresso (con Mario Calabresi)
È il 3 gennaio 1889. In piazza Carignano, a Torino, c’è un signore che si agita, tanto che interviene la polizia municipale per riportarlo all’ordine. L’uomo è Friedrich Nietzsche e questo episodio passerà alla storia per essere stato il suo primo tracollo mentale. Nietzsche si era trasferito a Torino l’anno prima. Frequentava il Caffè Fiorio, lo stesso dove negli anni ’80 dell’800 Enrico Cigala fondò il primo Tennis Club Torino.
 Qualche anno prima Angelo Moriondo aveva brevettato la prima macchina del caffè a vapore, sancendo l’inizio della storia d’amore fra l’espresso e Torino. Nel frattempo, nel 1895, Luigi Lavazza rileva una piccola drogheria in via San Tommaso 7.

Episodio II – Da Torino al Circolo Polare Artico (con Massimo Gramellini)
Siamo alla fine dell’800 e ci sono due uomini che parlano al tavolo del Caffè San Carlo. Sono Luigi Amedeo di Savoia-Aosta e l’ammiraglio Cagni: stanno mettendo a punto la spedizione nell’Artide con la nave Stella Polare che il 25 aprile 1900 porterà Cagni a raggiungere il punto più a nord mai toccato fino ad allora. Due anni prima a Torino si era svolto il primo campionato di calcio della storia d’Italia, durato un solo giorno. Lo stesso duca Luigi Amedeo aveva messo in palio la coppa per la squadra vincitrice. Intanto il cammino verso il caffè espresso andava avanti: all’inizio del ‘900 a Milano l’azienda Bezzera iniziò la produzione su larga scala delle macchine per il caffè. Nel mentre, la bottega di Luigi Lavazza si ingrandiva sempre di più grazie alle miscele.

Episodio III – Il caffè delle donne (con Giulia Blasi)
A Torino il caffè è un ingrediente entrato a far parte dei sapori e dei profumi della città. Ne è un esempio l’invenzione del bicerin, bevanda a base di caffè, cioccolato e panna, nata nel Caffè omonimo in Piazza della Consolata. In passato le donne “rispettabili” non frequentavano i Caffè da sole, ma il Bicerin era un’eccezione: fu fondato da un uomo, ma poi gestito da donne, fra cui le signore Ida e Olga Cavalli.

Anche i pellegrini amavano questa bevanda: durante il digiuno – racconta Umberto Eco – ne bevevano grandi quantità, perché essendo una bevanda non veniva considerata cibo. Intanto a Torino, nel 1905, Pier Teresio Arduino mise a punto la macchina Victoria, che perfezionò nel 1910. Lo stesso anno la bottega Lavazza si trasferisce al numero 10 di via San Tommaso.

Episodio IV – Pioggia (con Eugenio in Via Di Gioia)
C’è un uomo che va spesso al caffè-concerto “La Meridiana”. Ama una ballerina e riesce a ottenere da lei un appuntamento: la aspetta per ore sotto la pioggia, ma lei non si presenta. L’uomo è Cesare Pavese, e a causa di quella pioggia resterà a letto per mesi. Pavese era un ex studente del Liceo D’Azeglio, come Giulio Einaudi, fondatore nel ‘33 dell’omonima casa editrice. Nel 1927 la Lavazza era diventata una società per azioni e nel ’38 il milanese Achille Gaggia inventerà la macchina per il caffè espresso a pressione.

Episodio V – Tennis Espresso (con Giorgia Mecca)
In questo episodio la tazzina condivide il microfono con un host d’eccezione: una pallina da tennis. Insieme alla giornalista Giorgia Mecca, che scrive di tennis per il quotidiano «Il Foglio» e per l’edizione torinese del «Corriere della Sera, si raccontano gli episodi salienti del tennis a Torino, partendo dal primo tennis club fondato a fine ottocento fino ad arrivare alle Atp Finals.

Credits:

“Tazzine” è un podcast scritto da Ilaria Orrù.
Le voci narranti sono di Francesca Pellas e Paolo Giangrasso.
La registrazione in studio, l’editing e il sound design sono di Cristiano Lo Mele per Iceberg Studio.
La registrazione in studio delle parti di Mario Calabresi e Giorgia Mecca è di Experimental Studios di Riccardo Mazza.
I fonici di ripresa diretta sono Cristiano Lo Mele e Michele Boreggi.
La producer è Anna Nenna.
La cura editoriale è di Sara Poma.

CHORA

I titoli finora presentati da CHORA sono: ALTRE/STORIE di Mario Calabresi, OSSIGENO di Paolo Giordano, L’AVEVO DETTO di Enrico Mentana e Stefano Bises, NODI di Andrea Delogu, GLI SLEGATI di Chiara Gamberale, SINDEMIA di Stefano Bises, PROPRIO A ME di Selvaggia Lucarelli, RICOMINCIO DAL NO di Caterina Balivo, BUONANOTTE di Cecilia
Cantarano e Valeria Vedovatti, PRIMA di Sara Poma, GRAVITY – LA PARTITA CHE NON FINIVA MAI di Sandro Veronesi, RSTORIES con Paola Maugeri, AMARE MALE di Guido Catalano, 8.46 – L’ORA CHE CAMBIO’ LA STORIA di Paolo Colombo e Davide Antonelli, SPECCHIO di Fiorenza Sarzanini, UN UOMO CHIAMATO DIABOLIK di Giovanni Bianconi con Francesco Acquaroli, IL MIO PARADISO di Serena Dandini; LA CITTA’ DEI VIVI di Nicola Lagioia; LE VITE DEGLI ALTRI di Alessandro Banfi.

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