Due milioni di lavoratori italiani lavorano per 50 ore a settimana. Intesa Sanpaolo e Lavazza nei loro uffici stanno già applicando il calendario settimanale ristretto che va lunedì al venerdì mattina. Per ora sono solo due gruppi ma il dibattito e le sperimentazioni anche in Europa stanno fiorendo come mai forse in passato. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Piera Caltrin pubblicato sul portale Economy.
Settimana corta, Intesa Sanpaolo e Lavazza ci sono
MILANO – Settimana lavorativa corta? Sì, a volte ritornano. E stavolta la proposta, che in Italia si vagheggia da anni, della settimana breve senza rinunciare a una parte dello stipendio, potrebbe essere qualcosa più di uno slogan ad effetto. Intesa Sanpaolo e Lavazza del resto, nei loro uffici stanno già applicando il calendario settimanale ristretto che va dal lunedì al venerdì mattina.
Per ora sono solo due gruppi ma il dibattito e le sperimentazioni anche in Europa fioriscono come mai forse in passato.
Perché? Perché a causa della guerra in Ucraina bisogna risparmiare energia a tutti i costi e poi perché la pandemia ha cambiato radicalmente i vecchi paradigmi del mondo del lavoro. Prendiamo il caso della Gran Bretagna dove, in seguito a un progetto sperimentale sulla settimana corta, 18 aziende sulle 60 partecipanti hanno scelto di portare avanti questa vecchia-nuova modalità trasformandola in una pratica effettiva.
Vediamo come si sono organizzati invece le nostre due realtà nelle quali è stato introdotto il modello. Intesa Sanpaolo, prima grande azienda a farlo in Italia, ha già riorganizzo il lavoro concedendo la settimana lavorativa corta da 4 giorni e 9 ore lavorative (36 ore in tutto) ai suoi 74 mila dipendenti, a parità di retribuzione, su base volontaria e compatibilmente con le esigenze tecniche e produttive.
Lavazza lo ha fatto a dicembre 2022 rivoluzionando i contratti dei dipendenti nei quali sono stati inseriti, oltre alla settimana corta, un bonus di 700 euro, per far fronte al caro vita di questi tempi ed una serie di agevolazioni nell’orario di lavoro in base alle necessità del lavoratore, come ad esempio 10 giorni al mese in smart working e il venerdì breve che permette ai dipendenti di uscire prima dall’ufficio tra maggio a settembre.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.