MILANO – Spesso quando di parla di calde o capsule si pensa alle vendite e al lavoro oscuro di piccole/medie torrefazioni con pochi, affezionati addetti. Ma ci sono realtà industriali dove una promozione o l’aumento delle vendite può significare decine di posti di lavoro. Con questo taglio La Stampa ha pubblicato ieri un articolo sulla fabbrica delle capsule della Lavazza a Gattinara.
GATTINARA (Vercelli) – Le cialde Lavazza A modo mio escono dalle case e salgono in auto, barche e camper, attivando così un nuovo canale di utilizzo per la linea più innovativa delle capsule prodotte nello stabilimento di Gattinara.
Nate per rispondere al mercato domestico (vendute in confezioni da sedici pezzi nei supermercati), ora le cialde A modo mio viaggeranno in coppia anche con «Espressgo Lavazza», una macchina del caffè da viaggio, che è possibile alimentare con una presa da 12 volt accendisigari, di quelle che si trovano su ogni vettura, sulle barche e in alcune moto, utilizzate per collegare caricabatteria del telefono, navigatore satellitare e altri accessori.
La macchina, che ha già vinto il premio «Coffee innovation award 2013», riconoscimento che premia ogni anno i più innovativi prodotti nel mondo del caffè, è grande come una bottiglietta d’acqua da mezzo litro (per riporla nel vano portabottiglie dell’auto) e pesa meno di un chilo.
Funziona esclusivamente con le cialde A modo mio e promette un nuovo slancio produttivo allo stabilimento Lavazza di Gattinara, dove non hanno mai fatto mistero di pensare a ingenti investimenti per questa linea di prodotto, quella che al momento sta ottenendo il maggior riscontro sui mercati di tutto il mondo.
Prima dell’estate 2014, Lavazza avrà investito 12 milioni di euro a Gattinara per potenziare le linee di produzione A modo mio, con impianti con una capacità produttiva doppia rispetto a quelli attuali.
Per preparare un espresso la macchina portatile genera un consumo di energia pari a circa 10 secondi di utilizzo di un phon. Basta caricare 50 ml d’acqua col misurino e inserire la cialda A modo mio, si infila lo spinotto nella presa 12 volt e si preme il tasto «On» sino a quando non vengono emessi i tre «bip» (dopo circa due minuti), che consentono di scollegare la macchina dall’alimentazione ed erogare il caffè.
Lo scorso anno un apparecchio simile, progettato da Lavazza e Fiat, ha debuttato come optional sulla nuova 500 L, la prima auto in grado di fare anche il caffè.
Ma oggi, grazie a «Espressgo» e alle cialde dello stabilimento gattinarese Lavazza, l’accessorio è a disposizione di tutti i consumatori e si può utilizzare ovunque. Nella confezione di «Espressgo» sul mercato a breve, si trovano anche un astuccio da sedici capsule A modo mio e l’Espressgo-bag per riporre macchina, capsule e accessori, con il misurino per il dosaggio dell’acqua.