MILANO – In occasione dei primi 80 anni del Guggenheim Museum di New York si svolgerà fino al prossimo 6 settembre nella rotonda di Frank Lloyd Wright la mostra “Visionaries: Creating a Modern Guggenheim” che riunisce 170 opere provenienti dalle collezioni permanenti del museo fondato da Solomon R. Guggenheim e dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia.
La mostra vede ancora una volta Lavazza come partner globale del celebre museo newyorkese dopo i passati eventi espositivi “Futurismo Italiano, 1909-1944: Reconstructing the Universe”, “Alberto Burri: The Trauma of Painting” e “Moholy-Nagy: Present Future.
La mostra al Guggenheim Museum
L’imponente esposizione mette in scena le principali opere figurative del 19mo e del 20 secolo raccolte grazie all’attività di sei mecenati, veri e propri pionieri che hanno contribuito a costruire la Guggenheim Foundation, facendo confluire le loro collezioni personali all’interno di questa istituzione pubblica.
La mostra al Guggenheim Museum vuole porre inoltre l’accento sul fatto che molte delle opere in esposizione sono state create da artisti fuggiti dai loro paesi di origine ma che hanno trovato rifugio proprio negli Stati Uniti.
Visionaries: Creating a Modern Guggenheim: il percorso
Curato da Megan Fontanella il percorso espositivo esplora le innovazioni delle avanguardie con le opere di Alexander Calder, Paul Cézanne, Vasily Kandinsky, Picasso, Jackson Pollock, Vincent van Gogh, Marc Chagall, Piet Mondrian, Fernand Léger provenienti dalle collezioni di Katherine S. Dreier, Peggy e Solomon Guggenheim, Karl Nierendorf, Hilla Rebay, e Justin K. Thannhauser.
Secondo le parole della stessa Francesca Lavazza “ Lavazza è onorata di poter condividere la stessa visione nella ricerca dell’innovazione, valore che è stato la forza della fondazione newyorkese e allo stesso tempo anche tratto distintivo fin dai nostri primi anni di storia”.
Da non perdere
Fra le opere arrivate da Venezia del percorso espositivo al Guggenheim Museum segnaliamo i dipinti di Max Ernst, Picasso, René Magritte, Yves Tanguy e le sculture di Joseph Cornell e Alberto Giacometti, raramente esposte fuori da Palazzo Venier de’ Leoni. Di particolare interesse la tela dipinta nel 1947 da Jackson Pollock “Alchemy”, appena restaurata e per la prima volta a New York dal 1969.
Maurizio Amore