Sul numero di lunedì 12 gennaio del settimanale di Repubblica Affari e Finanza è uscito un commento in vista della possibile doppia acquisizione in Francia della Lavazza. Lo forma Paolo Griseri. Ve lo proponiamo.
Lavazza viaggia in Francia. Di Paolo Griseri
Il salto si sta riducendo. L’operazione confermata da Lavazza per acquisire i marchi del caffè L’Or e Grand’Mére. L’inizio di una strategia di aggregazione che segue quelle di altri settori del food.
Ha detto Antonio Baravalle
“E’ già accaduto nel settore della birra”, ricordava qualche mese fa Antonio Baravalle (FOTO), l’amministratore delegato di Lavazza.
Lui sta conducendo la trattativa per rilevare i due brand del valore complessivo di 600 milioni di euro. Questa almeno è l’offerta presentata dal gruppo italiano. Dovrebbe essere quella che risulterà vincente entro fine mese nella gara con due fondi inglesi di investimento.
Nel settore del caffè quella delle aggregazioni è una strada che hanno già percorso Mondelez e l’olandese Demb. Poi costrette dall’antitrust a mettere sul mercato i due marchi oggetto dell’offerta di Lavazza.
Contrapporsi alla Nestlè
Tutti hanno l’obiettivo di creare la massa necessaria a contrapporsi a quello che fino a ieri era lo strapotere di Nestlè. Per ridurre il grande salto che fino a poco tempo fa divideva il primo in classifica dagli altri.
C’è un elemento che, se confermato, potrebbe avere conseguenze positive per gli stabilimenti italiani. Lavazza ha dichiarato di essere interessata ai marchi ma non alle fabbriche di L’Or e Grand’Mére. C’è insomma la possibilità che in questo caso le aggregazioni industriali servano a rafforzare e non a indebolire l’apparato produttivo italiano. Una eventualità non molto frequente di questi tempi.