MILANO – Bookcity 2019, manifestazione che ha reso poetica la frenetica metropoli nelle giornate dal 13 al 17 novembre, in diversi luoghi sparsi nei diversi quartieri, ha ispirato anche il Flagship Store Lavazza. Uno spazio che sempre ha aperto le sue porte a chi vuole sostare a gustarsi un caffè e quindi ideale per i coffeelover appassionati anche di lettura.
Sono tanti, soprattutto in questi giorni di fiera e, in particolare, attratti da una location originale, tappa di un evento letterario aperto al pubblico.
Il 15 novembre si è tenuta la presentazione in via San Fedele 2 ” Aroma di libro “di I cento passi di Salaga: un testo che sposa lo story telling delle origini del chicco, la musica dagli echi africani e, ovviamente, la degustazione di Fresh roasted coffee Lavazza.
Preparato con l’estrazione alternativa del Chemex, un Kenya Kiburi Peaberry, coltivato nella piccola regione alle pendici del monte più alto del Paese, il Mount Kenya. Cresciuto a oltre 1.700 metri di altitudine, poi passa alla fase di setacciatura dove viene separato il peaberry, chicco rotondo e dalle caratteristiche speciali: sviluppato da un solo seme presente all’interno della cigliegia, dona una concetrazione aromatica particolare e un’acidità equilibrata, per un 100% Arabica di tostatura media, ideale per un caffè filtro.
Servito a degli ospiti non addetti ai lavori, che si sono lasciati ispirare dalla narrazione dei baristi esperti del Flagship Store.
Aroma di libro richiama la folla di lettori al Flagship Store Lavazza
Il locale Lavazza si è mosso in collaborazione con Letteratura Rinnovabile e Marcos y Marcos, per ricreare l’atmosfera più adatta per l’evento ” Aroma di libro “. Grazie all’esperienza organizzativa dello Store, il romanzo ha trovato moltiplicata la sua potenza non solo nell’uso delle parole, ma anche nella narrazione recitata dalle due attrici Patrizia Volpe e Martina Fusé.
In sottofondo, la colonna sonora dell’assaggio di espresso e estrazioni alternative: il suono ancestrale della Kora di Omar Souso.
Coffee coktails e preparazioni alternative, hanno danzato sotto il ritmo africano, sui tantissimi vassoi portati avanti e indietro dal bancone ai tavoli, in corridoi che permettevano appena il passaggio ai camerieri: ma pareva scontato che due elementi aggreganti come lo sono la narrativa e il rito del caffè non potessero che riempire al massimo il Flagship Store Lavazza.
Il caos però era piacevole, faceva compagnia, in una serata di festa e condivisione. Il calore del locale ha avvolto gli ospiti, mentre nell’aria si respirava l’aroma di caffè. E la trama riempiva gli spazi sonori tra un arpeggio e l’altro quasi come fosse un’antica ballata.
Al centro di Milano, hanno preso vita dalla carta Wurche, principessa guerriera e Aminah, cuoca discreta per le carovane. E dal Flagship Store Lavazza, la tazzina ha viaggiato sino a Salaga, dove gli ospiti hanno esplorato la città degli schiavi. Attraverso la musica, la danza degli operatori alla macchina per espresso, i sogni di due donne che si scontrano con l’Africa precoloniale. Un’esperienza che il pubblico ha affrontato carico di caffeina.
Aroma di libro trasporta tutti ne I cento pozzi di Salaga
Dei luoghi lontani che però sembravano prender vita all’interno del Flagship Store milanese, grazie alle descrizioni dell’autrice ghanese Ayeha Harruna Attah. Una narratrice eccezionale, che ha messo in contatto mondi molto diversi tra loro: Africa e Europa, chicco e tazzina, personaggi di differenti classi sociali.
Uniti sulle pagine create dalla scrittrice, due racconti intrecciati: quello del caffè e quello della comunità locale. Un incontro che ha dimostrato nella pratica come due abitudini che oggi possono apparire in via d’estinzione (la degustazione e la lettura), sono invece ancora ben vivi tra la gente.