TORINO – Anche il grande autore di reportage di guerra Steve McCurry (FOTO: una delle sue immagini più belle di sempre scattata in Afghanistan) interverrà il 24 ottobre al Salone del Gusto e Terra Madre: per presentare il calendario 2015 Lavazza, 12 scatti realizzati in piantagioni di caffè in Marocco, Senegal, Etiopia, Kenya e Tanzania.
È proprio in Africa, e soprattutto in Tanzania, che dal 2002 l’azienda italiana ha realizzato ¡Tierra!, un importante intervento di sviluppo sostenibile.
Attraverso quel progetto la fondazione collabora con comunità di caficultores per aiutarle a migliorare gli standard del caffè coltivato e per renderle autonome e competitive sul mercato internazionale.
In Etiopia in particolare, dove l’arabica cresce ancora spontanemente, Lavazza ha lavorato alla ricerca di una materia prima eccellente: quest’anno ha prodotto il suo primo arabica monorigine, Kafa, nome che deriva dalla zona in cui nasce, dichiarata Biosphere reserve dell’Unesco.
«Abbiamo voluto ¡Tierra! in Africa perché sarà il continente maggiormente in sviluppo nei prossimi anni e proprio nell’ambito del linguaggio del cibo», dice Francesca Lavazza. «La cosa che mi ha più colpito durante questi mesi di lavoro», aggiunge McCurry, «è stato lo spirito con cui queste persone fanno il loro lavoro e la passione con cui continuano a preservare la tradizione per le generazioni future». In questo senso, «è sbagliato definire il progetto ¡Tierra! solo un progetto sostenibile perché è qualcosa di più: è apporto tangibile, materiale, sociale e culturale».
Lavazza collabora con Slow Food dal 1996 per creare prodotti innovativi e di qualità, difendendo allo stesso tempo le risorse. I proventi della vendita del calendario, stampato in 1000 copie, verranno devoluti per sostenere il progetto “10mila orti in Africa”.
