MILANO – Riportiamo la notizia “Le nuove avventure di Mr BasicNet: caffè, cottage e terreni”, pubblicata su Repubblica. La firma è di Andrea Giacobino, che ha saputo tracciare un quadro approfondito sulla condizione attuale dell’azienda di Marco boglione, imprenditore torinese, socio unico di Basic World.
Boglione rilancia la sua Holding
Utile ritrovato e nuovi affari tra food, web e agricoltura per Marco Boglione, nell’ anno in cui è diventato socio unico di Basic World; la cassaforte a monte della quotata BasicNet. Dopo l’uscita dal capitale tramite scissione dei suoi due fratelli, Francesco ed Enrico.
Qualche giorno fa, infatti, l’ imprenditore torinese ha mandato a riserva l’intero utile civilistico di 1,2 milioni segnato nel 2017 dalla holding.
Questo inseguito alla chiusura dell’esercizio precedente, con una mini perdita di 26 mila euro. Dovuta alla non iscrizione del dividendo proveniente dalla quotata, a seguito dell’ adozione di nuovi criteri contabili.
BasicNet controlla marchi famosi dell’ abbigliamento e dell’ attrezzatura sportivi
Come Briko, K-Way, Robe di Kappa, Sabelt, Sebago e Superga, nel 2017 ha realizzato vendite aggregate per 747,8 milioni. Con un margine operativo lordo di 23 milioni e un risultato operativo di 16,6 milioni.
L’attivo della cassaforte di Boglione è pari a 21,3 milioni
E’ costituito da partecipazioni per 19,7 milioni di cui la principale è il 33,1 per cento in BasicNet, in carico a 18,6 milioni; già di molto inferiore ai 28,2 milioni della corrispondente frazione di patrimonio netto della quotata e ancora più basso rispetto al controvalore del pacchetto di azioni in Borsa.
I 20,2 milioni di titoli, infatti, sono in carico a 0,92 euro circa l’ uno. A fronte di un valore di venerdì scorso pari a 3,72 euro.
Anno su anno la liquidità di Basic World è variata di poco
Diminuendo da 1,6 a 1,5 milioni, mentre il patrimonio netto di 21,3 milioni è irrobustito da oltre 17 milioni di riserva straordinaria, la posizione debitoria è quasi inesistente, trattandosi di soli 32 mila euro.
La cassaforte di Boglione ha approvato anche un consolidato chiuso con un utile di 10,5 milioni su 15,5 milioni di ricavi. Numeri all’incirca invariati rispetto al 2016.
Così come la marginalità anno su anno ha visto il margine operativo lordo passare da 54,2 a 54,5 milioni e il risutlato operativo da 15,2 a 16,4 milioni.
Oltre BasicNet, però, l’imprenditore torinese continua a diversificare i suoi investimenti
Basic World lo scorso anno, infatti, ha comprato in Ipo titoli pari allo 0,65 per cento del gruppo di cosmesi Culti, poi quotato all’ Aim.
Inoltre, ha speso quasi un milione di euro per sottoscrivere il 20,3 per cento di La-bo, acronimo di Lavazza-Boglione. Altri soci della newco, proprietaria del 20,5 per cento di Petersham Nurseries Uk, sono i due fratelli di Marco tramite le loro omonime società personal.
Ciascuno con il 20,3 per cento, mentre il restante 39,1 per cento è della Big Orange, società semplice di Giuseppe e Francesca Lavazza. Esponenti della famiglia proprietaria del marchio torinese del caffè.
Petersham Nurseries è diventato un brand di moda e di successo in Gran Bretagna. Dopo che a Londra ha aperto a Covent Garden e Richmond due bar-ristoranti “cool”. Dove’ è possibile acquistare anche selezionati capi di abbigliamento, arredi per la casa e oggetti per il giardinaggio.
Un’ altra fiche Boglione l’ha puntata sul 55 per cento di Cecilia
La start up lanciata dai fratelli Nicolò e Sebastiano Ammendola per lanciare TrainUp, una società che consente di scegliere via app i migliori trainer per allenarsi in città.
I due Ammendola ne sono soci complessivamente col 25 per cento e gli altri azionisti sono Marco Antonio De Rossi, con il 10 per cento, Cecilia Bati e Lorenzo Gallone, entrambi con il cinque.
Infine, il patron di BasicNet ha investito in terreni
Comprando in Sardegna la società agricola Biru, con un ricco patrimonio valutato circa 6 milioni di euro e costituendo poche settimane fa la Biru Edilizia.
Nell’ isola, del resto, i tre fratelli Boglione sono di casa, perché da tempo posseggono una decina di cottage. Arredati in stile “shabby chic“, nella zona di Santa Teresa di Gallura. Si possono affittare sborsando alla settimana fra gli otto e i dodicimila euro.