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Lavazza a San Pietroburgo: inaugurata la mostra “Dei, uomini, eroi” su Pompei

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SAN PIETROBURGO – Lavazza in prima fila a sostegno della cultura, ha portato la storia italiana all’estero. Con la realizzazione della mostra “Dei, uomini, eroi” in territorio russo, mettendo in vetrina le bellezze antiche di una Napoli dimenticata. Leggiamo la notizia dal sito foodaffairs.it.

San Pietroburgo e Napoli, custodi della storia

Un’esposizione che verrà ricordata in Russia come la più importante mai realizzata su Pompei e sulle città vesuviane, grazie ai capolavori che i due partner Italiani – il MANN, vero forziere di testimonianze delle città sepolte dal Vesuvio nel 79 a.C.; e il Parco Archeologico di Pompei – hanno concesso alla luce dell’importante Accordo di collaborazione sottoscritto nel 2017 con il Museo Statale Ermitage.

Parterre delle grandi occasioni per il taglio del nastro:

Insieme al Direttore Generale del Museo Ermitage Michail Piotrovsky erano presenti il Direttore del MANN Paolo Giulierini e per il Parco Archeologico di Pompei l’archeologa Luana Toniolo; Maurizio Cecconi AD di Villaggio Globale International che ha supportato l’organizzazione della mostra; poi Irina Artemieva direttore di Ermitage Italia; oltre che l’Ambasciatore Italiano in Russia Pasquale Terracciano. Il Console Generale italiano a San Pietroburgo Alessandro Monti; Paola Cioni Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e Francesca Lavazza membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo che ha sostenuto la mostra.

Tra i Vip anche Claudio Marchisio

L’ex centrocampista della Juventus e ora allo Zenit San Pietroburgo, Brand Ambassador Lavazza in Russia. Tantissimi infine i rappresentanti della stampa. Nonché importanti archeologi e studiosi di antichità riuniti nella città sulla Neva in un convegno nazionale tenutosi nella mattinata.

Un allestimento di assoluto fascino nei toni del rosso

E’ stato predisposto nelle ampie sale del Manege del Piccolo Ermitage. (un palazzo a due piani eretto accanto al Palazzo d’Inverno. Antica residenza imperiale dei Romanov. E al Nuovo Ermitage, il primo palazzo in Russia a venire espressamente  costruito per ospitare le collezioni del Museo).

Per ospitare le quasi 200 opere giunte da Napoli, suddivise nelle sezioni dedicate agli Dei agli Uomini e gli Eroi. Nel corridoio sopraelevato inoltre, sono esposti per l’occasione documenti storici – foto ottocentesche, stampe antiche; volumi e acquarelli – su Pompei e gli scavi in corso a quel tempo.

E, vera chicca, una selezione di circa 70 opere di proprietà dell’Ermitage. In gran parte mai esposte prima d’ora e conservate nei depositi. Provenienti dalle antiche città vesuviane.

Si tratta per lo più di doni

Come nel caso della statua di “Bambino con un uccellino” (un marmo alto 65 cm) o della “Bilancia a stadera con un busto di Caligola”. Rinvenuti a Pompei nel 1845 e nel 1846 alla presenza di Nicola I e regalati allo Zar dal re di Napoli Ferdinando II. Una testimonianza concreta dei rapporti e dell’amicizia che ha sempre legato Napoli alla Russia.

Ha dichiarato il Direttore dell’Ermitage Michail Piotrovsky nel corso della cerimonia inaugurale

“E’ in questo stesso luogo che si è tenuta la prima mostra su Pompei in Russia nel lontano 1834. Si esponeva allora un solo dipinto “L’ultimo giorno di Pompei” di Karl Brjullov.
Fu un successo clamoroso, fortemente ispiratore e in merito al quale scrissero anche Puskin e Gogol.Oggi non abbiamo più “firme” simili. Ma sono sicuro che anche la mostra che stiamo inaugurando sarà un successo altrettanto straordinario, che darà forti emozioni al pubblico.

Siamo grati al MANN, al Parco Archeologico di Pompei e ad Ermitage Italia per questa occasione unica. Che, non solo, ci permette di esporre reperti eccezionali, ma dimostra anche la grande fiducia reciproca tra i musei russi e italiani”.

Ha commentato invece Paolo Giulierini direttore del Museo Archeologico Nazionale

“Siamo orgogliosi di aver portato per la prima volta una mostra epocale su Pompei all’Ermitage. Si tratta in fondo di quei tesori che determinarono la rinascita del gusto per l’antico, il Neoclassicismo, di cui la mostra di Canova in corso al Mann; promossa con il Museo Ermitage, dà conto. In questo quadro europeo si deve cogliere pertanto l’operazione culturale che lega Napoli e San Pietroburgo, intimamente connesse anche
dalla musica e dall’architettura settecentesca. Con sviluppi futuri che vanno ben oltre le esposizioni.”

Sull’importante operazione internazionale anche il commento, dall’Italia, della Direttrice ad interim del Parco Archeologico di Pompei Alfonsina Russo

“Come all’epoca degli Zar, infervorati dalle suggestioni dei ritrovamenti e delle decorazioni delle case pompeiane, anche oggi l’interesse per Pompei travalica i confini nazionali. Oggi, senz’altro, con una prospettiva scientifica e grazie alla stretta sinergia tra grandi Istituzioni.

Quali quelle coinvolte per questa grande mostra che dimostrano di essere capaci di diffondere il senso profondo della cultura e della storia italiana. Nonché di saper valorizzare gli aspetti più artistici, a volte quelli meno conosciuti, di una civiltà che ci ha rappresentato e condotto al presente.

Pompei, Uomini, Dei ed Eroi sintetizza già dal titolo e dunque attraverso i reperti e gli affreschi esposti, quelli che erano i protagonisti attorno ai quali ruotava la vita dei pompeiani.

Dai cittadini, impegnati nelle attività di tutti i giorni, di cui Pompei ci ha lasciato testimonianze uniche: Agli Dei e agli Eroi da cui traevano ispirazione e che per questo erano presenti nelle raffinate decorazioni parietali e non solo della domus pompeiane”.

“E’ motivo di grande orgoglio per Lavazza vedere la mostra “Dei, uomini, eroi” prendere vita qui all’Ermitage di San Pietroburgo” – afferma Francesca Lavazza, Membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo.

“Grazie all’inaugurazione ufficiale di un’esposizione profondamente radicata nel cuore e nella storia del nostro Paese, Lavazza prosegue il sodalizio pluriennale con il celebre museo e compie un ulteriore passo a favore di progetti legati al mondo artistico-culturale che contribuiscono a creare programmi unici e di grande interesse a livello globale. Sostenere questa mostra rappresenta un’opportunità per facilitare la promozione della cultura e dei valori italiani nel mondo”.

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